Pino Insegno: “Giorgia Meloni? Ci conosciamo da più di 20 anni. Tornato in Rai per meritocrazia”
“Ci sono dei momenti in cui sei sù ed altri in cui sei giù. L’importante è che quando torni in campo fai il tuo dovere di professionista”. Così Pino Insegno ha commentato il suo ritorno in Rai, che lo vedrà condurre ben due trasmissioni nella prossima stagione.
In un’intervista al Corriere della Sera, il comico e doppiatore ha risposto alle polemiche sulla sua vicinanza a Giorgia Meloni, che per sua stessa ammissione conosce “da più di 20 anni”. “Io conosco solo la parola meritocrazia. Nessuno si è mai chiesto dopo che ho fatto 500 puntate di un programma perché non ci fossi più io a condurle”, ha sottolineato, spiegando di essersi recato a Palazzo Chigi lo scorso aprile “per organizzare una manifestazione di beneficenza”. “Sono stato lì per motivi sociali molto importanti che ho preferito non raccontare”, ha aggiunto il comico, che ha anche ricordato di essere stato insignito del titolo di commendatore della Repubblica per meriti sociali. “Pensi mi ha fatto Napolitano, incredibile”, ha affermato il conduttore, che si è definito “un bravo artigiano”.
“Ho letto il mio nome anche per fare il ct della Nazionale. Lì ho avuto un brivido. D’altronde Mancini non si è qualificato ai Mondiali, quindi posso farlo anch’io anche se sono laziale. Si vive in una società multilaziale… Beh, se lavori in un teatro è perché lo riempi non perché sei amico del padrone del teatro”, ha ribadito Insegno, tornato poi sul tema del merito. “Totti è un campione, non è perché sono laziale che non posso ammetterlo. Io devo essere meritocratico nei confronti di uno che è stato un campione. Devo denigrare un grande campione perché della Roma? Fine del il discorso. Conosco solo la parola meritocrazia”.