“Non credo esista un posto più feroce. Chi è cresciuto a Roma Nord ha fatto il Vietnam” ha raccontato l’attore e regista Pietro Castellitto, 30 anni tra pochi giorni, in un’intervista su Sette. Figlio di Sergio e della scrittrice Margaret Mazzantini, ha esordito al cinema a 13 anni nel film “Non ti muovere” diretto dal padre e tratto dall’omonimo libro della madre. Ma la sua adolescenza non è stata sempre così facile. È cresciuto in una zona della Capitale che è “un mondo tremendamente delicato e crepuscolare. Un mondo dove i valori basilari dell’esistenza – voglia di potenza, di bellezza, di soldi e successo – sono ancora in voga”, ha raccontato, in riferimento alla zona Nord della città. E ha aggiunto “Dinamiche indicate come negative dal mio mondo di provenienza e da buona parte della società”. Eppure, il paragone “Roma Nord come il Vietnam” ad alcuni, in rete, è sembrato azzardato: “Il Vietnam ringrazia sentitamente! #ParioliIsTheNewVietnam” ha scritto un utente.
Castellitto jr, nel corso dell’intervista, ha parlato della sua turbolenta esperienza scolastica: “A scuola venni cacciato per aver sputato nel diario di una compagna. Lei mi tirò il cancellino sullo zaino, io le presi il diario, non sapendo ancora quanto fosse importante il diario per le ragazze” a quel punto ha raccontato di essere stato chiamato in presidenza dove ad attenderlo c’erano preside, vicepreside e professori disposti in semicerchio: “Negai di essere stato io, ma guardando molti crime mi prese la paranoia che avrebbero fatto fare il test del dna dello sputo, quindi precisai: “Io però quel diario l’ho toccato””.
Parlando dei genitori, ha capito di essere figlio di Sergio Castellitto quando ha sentito Raffaella Carrà dire in televisione “Abbiamo qui Sergio Castellitto, il più grande attore italiano”. Mentre ha realizzato di essere figlio di Margaret Mazzantini alla vittoria del Premio Strega: “La chiamai e lei mi rispose. In quel momento vidi mia madre in tv che parlava al telefono con me”, ha raccontato.
Nel corso della sua vita sono, poi, arrivate molte soddisfazioni sia sul piano professionale sia su quello “scolastico”. Dalla laurea in Filosofia alla Sapienza di Roma, al David di Donatello come miglior regista esordiente per “I predatori”. Stesso premio per i Nastri d’Argento 2021. E sempre di quest’anno è la pubblicazione del suo primo romanzo “Gli iperborei”. Tra le sue interpretazioni più recenti ci sono quella nel ruolo di Francesco Totti nella serie tv di sky “Speravo de morì prima” e Cencio in “Freaks out”, il nuovo film di Gabriele Mainetti.