Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli

Pier Silvio Berlusconi: “Sanremo? Da italiano spero resti in Rai. Striscia potrebbe essere sostituita”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 12 Dic. 2024 alle 12:41

Pier Silvio Berlusconi: “Sanremo? Da italiano spero resti in Rai”

In occasione di un incontro con la stampa per gli auguri di Natale, l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha fatto il punto della situazione sullo stato di salute della sua azienda, ma anche parlato di diversi argomenti, da Sanremo a Giambruno fino alla possibilità di entrare in politica.

Quello che si sta chiudendo per Mediaset è stato un “anno eccezionale” secondo Berlusconi: “Dal Covid abbiamo provato a cambiare passo. È stato fatto un grande lavoro, supereremo le novemila ore di offerta autoprodotta, con una crescita del 20% in più rispetto al 2020. Abbiamo raggiunto i risultati di ascolto del servizio pubblico, siamo a un soffio dal superarli”.

Pier Silvio Berlusconi ha ribadito per l’ennesima volta di non voler entrare in politica: “Non ho nessuna intenzione di scendere in politica, voglio continuare a fare il mio mestiere. Penso che il mio lavoro non sia finito, rimango qua. Amo questa azienda e tutte le persone che ci lavorano. Non ritengo serio improvvisarsi dall’oggi al domani, dovrei avere tempo di prepararmi, fare la gavetta. In Italia c’è un governo stabile che sta facendo bene, cosa potrei fare io? Davvero non lo so. Pensate a cosa succedendo in Francia e in Germania, da noi il governo sta provando a fare il meglio possibile”.

Sulla possibilità di vedere il Festival di Sanremo su Mediaset dopo la sentenza del Tar della Liguria, l’ad risponde: “Se mi interessa il festival? La situazione è ancora troppo fumosa, non arrivo neanche a pensare se ci possa interessare. Vedremo. Ma penso che Sanremo sia un pezzo di Rai e che la Rai sia il vero motore del festival. Da italiano mi auguro che rimanga in Rai”.

Berlusconi, poi, parla dei risultati deludenti di Striscia la Notizia: “È innegabile che Striscia sia in un momento faticoso, con 37 anni di storia, è normale che succeda. Parlo con Antonio Ricci e sono fiducioso che trovi la strada per tornare a crescere. Con il cambio di conduzione è già successo. Non escludo che in futuro possa esserci un’alternanza di prodotti, come avviene nel preserale. Ma ad oggi conto sul lavoro che Ricci sta facendo per alzare i risultati”.

L’amministratore delegato di Mediaset, poi, parla anche di Andrea Giambruno: “È responsabile di un prodotto importante, Diario del giorno ed è più importante che andare in video. In futuro chissà. Ma non ci sono progetti specifici. Mediaset nei suoi confronti ha sempre avuto un atteggiamento protettivo e non negativo”.

Sulla questione canone, Berlusconi dichiara: “Indebolire la Rai significherebbe indebolire il sistema industriale. Lo dico col sorriso, a me è simpatico Matteo Salvini, penso di poter dire che ho un buon rapporto con lui. La politica è la politica, ci sta anche fare propaganda. Tutte le tasse sono antipatiche ma svolgono una funzione importante”.

“Penso che la proposta di diminuire il canone – spiega ancora Berlusconi – sia propaganda: togli da una tasca e prendi dall’altra. La politica italiana dovrebbe avere un occhio di riguardo, siamo il Paese in cui si spende di meno e la Rai è al centro di tutto. Bisognerebbe che facesse più servizio pubblico, senza escludere l’intrattenimento. Non vuol dire che non deve fare Belve o Ballando con le stelle“.

Nonostante gli alti e bassi, Pier Silvio Berlusconi elogia i reality: “Il Grande Fratello è una macchina televisiva straordinaria, abbiamo migliorato il cast. Abbiamo avuto in altre edizioni dimostrazioni violente, ma potremmo mai essere bacchettoni? Un reality è un reality. La Talpa è stata vissuta come un progetto travagliato, è un esperimento crossmediale che ci è piaciuto, commercialmente ha funzionato. Poi tutto si può migliorare, non aveva i polmoni per Canale 5. Diletta Leotta? Probabile che ci possano esserci altre collaborazioni, oggi non c’è niente di definito”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version