Paola Iezzi: “La separazione con Chiara era inevitabile”
Paola Iezzi è tornata sulla cresta dell’onda, non solo grazie a X Factor in cui ricopre il ruolo di giudice al fianco di Jake La Furia, Manuel Agnelli e Achille Lauro, ma anche per la ritrovata intesa con la sorella Chiara.
Proprio nel talent show, l’artista, come racconta in un’intervista a La Repubblica, ha sorpreso tutti per la sua competenza musicale: “Essere underrated e creare sorpresa mi piace. Spesso si giudica l’apparenza, è normale anche se non è corretto. È il pregiudizio di cui siamo vittime un po’ tutti. Ma è un aspetto che persiste nella mia vita”.
La cantante, poi, parla dei suoi colleghi di lavoro: “Sono stata molto fortunata perché potevo capitare in edizioni diverse. È una giuria speciale. Conoscevo tutti, ma si è creata un’alchimia un po’ magica: ho avuto la fortuna di incontrare persone che ascoltano. In generale, l’ambiente musicale è popolato da tanti maschi testosteronici: sono abituata, e poi tratto uomini e donne allo stesso modo. Cerco sempre di pensare all’umanità, siamo una comunità di persone che cercano di fare bene”.
Su che cosa vorrebbe trasmettere ai ragazzi protagonisti del programma, Paola Iezzi risponde: “Che il successo non è il solo obiettivo da perseguire. Tutti vogliono la fama, ma bisogna accettare di essere giudicati, sapendo che i giudici non sono infallibili. X Factor non è l’unica possibilità, noi non siamo gli stronzi che fermano una carriera. Cerchiamo umilmente persone da collocare all’interno di uno show”.
E sulle parole del collega Achille Lauro, il quale ha dichiarato che i ragazzi devono imparare ad accettare il fallimento, dichiara: “Il successo, soprattutto se arriva quando sei giovane, è un po’ una dopamina. Ho paura del successo, lo prendo con le pinze perché amo la sobrietà, anche quando ricevo complimenti. Oggi tutti vogliono stare sul palco, e questo è uno dei problemi della scena attuale”.
Nella biografia Sisters, in cui si parla ovviamente del rapporto con la sorella Chiara, Paola Iezzi afferma che per loro il successo è arrivato troppo presto: “Non eravamo alla ricerca del successo, amavamo la musica, volevamo farla. Ci sono voluti anni per seppellire i sensi di colpa, la rabbia, ma l’unica via per crescere era il distacco. Recitare una parte non sarebbe stato bello per nessuno”.
Paola e Chiara devono ringraziare la nonna se si sono riunite: “Ha insistito per riunirci per un pranzo di Natale. Pochi minuti ed è ripartito tutto”.
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