La principale etichetta dell’industria discografica mondiale, Universal Music Group, ha annunciato ieri il ritiro delle canzoni dei suoi artisti dalla piattaforma social TikTok.
I negoziati per un nuovo accordo bilaterale finalizzato, tra l’altro, alla remunerazione di autori e compositori dei brani caricati online sono infatti falliti. Così l’intesa, scaduta oggi, non sarà rinnovata.
In una lettera aperta, Universal ha accusato TikTok di “cercare di costruire un business basato sulla musica, senza pagare il giusto valore per la musica”. In una nota, la piattaforma social ha risposto: “È triste e deludente che Universal Music Group abbia anteposto la propria avidità agli interessi dei suoi artisti”.
Tra i punti in discussione figurano un “adeguato compenso” per cantanti e autori, la sicurezza degli utenti e la tutela degli artisti dagli sviluppi dell’intelligenza artificiale.
Secondo l’etichetta discografica, “TikTok ha tentato di intimidirci facendoci accettare un accordo di valore inferiore a quello precedente, ben al di sotto del valore equo di mercato e non riflettente la loro crescita esponenziale”. Per la Universal, la piattaforma si è offerta di pagare “una tariffa che è solo una frazione di quella pagata dalle principali piattaforme in una situazione simile”.
Da parte sua, TikTok ha definito “false” le affermazioni dell’etichetta discografica, che avrebbe “scelto di allontanarsi dal potente supporto di una piattaforma che conta più di un miliardo di utenti e che funge da veicolo di promozione e scoperta gratuita dei loro talenti”. Ma il problema non si limita alle questioni economiche: secondo la Universal, la presenza di un gran numero di registrazioni generate dall’intelligenza artificiale sulla piattaforma TikTok ostacola gli artisti.
“TikTok sta permettendo che la piattaforma venga inondata di registrazioni generate dall’intelligenza artificiale, oltre a sviluppare strumenti per abilitare, promuovere e incoraggiare la creazione di musica basata sull’IA”, accusa l’etichetta, secondo cui si tratta di una mossa tesa a “sponsorizzare la sostituzione degli artisti umani con l’intelligenza artificiale”.
Un’accusa respinta al mittente dalla piattaforma: “TikTok è riuscita a raggiungere accordi con ogni altra etichetta ed editore”, si legge nella nota della società. “Chiaramente, le azioni egoistiche della Universal non sono nel miglior interesse di artisti, cantautori e fan”.