La crisi di Bono Vox: “Le canzoni degli U2 mi imbarazzano”
“Le canzoni degli U2 mi imbarazzano e il nome della band non mi è mai piaciuto”: è un Bono Vox a dir poco inedito quello che si è raccontato in un’intervista al podcast “Awards Chatter” dell’Hollywood Reporter e ripresa dalla Bbc.
Frontman di una delle band più longeve e famose al mondo, che ha venduto oltre duecento milioni di dischi in tutto il mondo, Bono Vox, nome d’arte di Paul Hewson, non risparmia critiche alla sua “creatura”, ma anche a se stesso.
Nel corso dell’intervista, infatti, Bono ha detto che le canzoni degli U2 “mi fanno rabbrividire un po’”. Il cantante, poi, ha raccontato di quando era in macchina e “una delle nostre canzoni è passata alla radio: come si dice a Dublino, sono diventato di colore scarlatto. Ero così imbarazzato. Penso che gli U2 remino molto verso l’imbarazzo: forse questo è il posto dove stare come artista, proprio al limite del suo livello di imbarazzo”.
L’unico brano di cui va fiero è il singolo del 2004 Vertigo, “Probabilmente è quello di cui sono più orgoglioso per il modo in cui si connette con il pubblico”, e Miss Sarajevo, cantata con Luciano Pavarotti in occasione del Pavarotti & Friends.
L’artista ha ammesso che la band “suoni in modo incredibile”, ma non ha lesinato critiche nemmeno alla sua voce, definita “strana e poco da macho”, aggiungendo di aver imparato a cantare solamente di recente.
Dalle bordate di Bono non si salva nemmeno il nome della band, U2 appunto. “Continua a non piacermi. Davvero non mi piace – ha dichiarato Bono – Non mi ero reso conto nemmeno che Beatles fosse un brutto gioco di parole. Nella nostra testa U2 avrebbe dovuto avere l’effetto dell’aereo spia U-Boot, sembrava futuristico. Poi è diventato una sorta di accettazione di quello che significava. Tutt’oggi non mi piace. Paul McGuinness, il nostro primo manager, disse: ‘Guarda, è un bel nome, starà bene su una maglietta, una lettera e un numero'”.