Una delle coppie più apprezzate del cinema italiano è scoppiata. L’attrice Micaela Ramazzotti ha chiesto la separazione dal regista Paolo Virzì.
I due non abitano più insieme da circa due mesi: attualmente sono in corso le procedure legali per finalizzare la separazione.
Ramazzotti e Virzì si sono sposati nel gennaio del 2009: erano quindi vicini ai 10 anni di matrimonio. La coppia ha due figli: Jacopo, di 8 anni, e Anna, di 5.
La conoscenza tra l’attrice e il regista risale al 2008, sul set del film “Tutta la vita davanti”.
Micaela Ramazzotti è stata poi attrice protagonista in due film di Virzì: “La prima cosa bella” e “La pazza gioia”.
Giovedì 8 novembre è uscito il nuovo film di Paolo Virzì: “Notti magiche”.
Dal ritornello di una canzone che ha narrato i Mondiali di calcio di Italia ’90 al titolo di una pellicola: Virzì torna al cinema prendendo spunto dal successo della coppia Nannini-Bennato.
Il film – presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma – è prodotto da Marco Belardi per Lotus Production, una società di Leone Film Group, con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution.
Notti magiche | La trama: di cosa parla
Siamo a Roma nel 1990, sullo sfondo dell’estate dei mondiali di calcio.
Nella notte in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall’Argentina – errore decisivo dal dischetto di Aldo Serena – un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere.
I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori, chiamati a ripercorrere la loro versione ai Carabinieri.
Il film racconta la loro avventura nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del cinema italiano.
Virzì e la politica
Lo scorso giugno, Paolo Virzì ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Foglio in cui ha attaccato duramente M5S, suscitando le critiche dei militanti sui social.
“Ho tanti amici di sinistra che hanno votato per i Cinque stelle. Mi rivolgo a loro: abbiate il coraggio di dire che avevate voglia di fascismo”, ha detto Virzì al giornalista David Allegranti.
Il regista sostiene di aver avvisato fin da subito i suoi amici, dicendo che il Movimento aveva chiari riferimenti fascisti.
“Non c’era bisogno di Salvini che governa i traffici migratori con i tweet per accertare una cosa che era chiara fin da subito: si tratta di fascismo”, ha detto.