“Si dice che i figli cambino la vita”. “Tu gliela cambi. Non hanno mica chiesto niente, loro. Comunque sì: vai meno al cinema”. Così l’attore napoletano Libero De Rienzo, scomparso ieri a 44 anni a causa di un infarto, in un’intervista al settimanale Vanity Fair, realizzata a gennaio 2020, rimasta inedita e pubblicata solo dopo la sua morte. Proprio ai figli – De Rienzo lascia due bambini di 6 e 2 anni– è dedicato gran parte del colloquio dell’attore con Federico Rocca.
Al giornalista, che gli faceva notare che per un attore “è grave” frequentare meno il cinema, Libero De Rienzo rispondeva: “Eh sì. Anche se poi, in realtà, tutti ‘sti bei film, non mi pare che…”. Poi l’attore di Smetto quando voglio aggiungeva: “Trovo disgustoso questo leitmotiv che sta girando, secondo il quale i figli sarebbero un problema”.
In un altro passaggio dell’intervista, De Rienzo confidava: “Mi sento dannatamente vecchio. Ho fatto un patto con mia moglie: ogni volta che fa un figlio io metto 5 chili in 5 anni, e lei rimane identica. Sembra che li abbia fatti io, i figli”.
Al giornalista, che gli chiede se serva coraggio per mettere al mondo dei figli, l’attore risponde: “Forse, ma ragionando così avrebbero dovuto smettere di farne anche nel 1915. Noi li facciamo nascere e poi, male che vada, diventano Ken Shiro in un mondo post atomico e rompono il culo a tutti (…) Se no… succeda quel che succeda. Io più che dargli ascolto cultura e amore, non posso fare”.
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