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La figlia di Little Tony pensa a querela contro Gino Paoli per le frasi sui genitori dette a Sanremo

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 18 Feb. 2023 alle 15:11

“Gino Paoli ha dato del cornuto a mio padre e della poco di buono a mia madre. Un’offesa bruttissima, fuori luogo, fuori contesto, inopportuna, indelicata e anche ignorante, perché offende la memoria dei miei genitori morti, che non possono replicare in alcun modo”, lo ha detto a Fanpage la figlia di Little Tony, Cristiana Ciacci. La donna pensa di querelare il cantante 88enne. “Che mia madre se la siano ripassata tutti, sono sicura che non sia mai successo conoscendo bene com’era fatta. Poi, che nei dodici anni in cui i miei genitori sono stati insieme, si possano essere traditi a vicenda, è probabile ma non nel modo in cui lo ha detto lui. Comunque anche se fosse, non spettava a Gino Paoli dirlo, dopo la morte di mio padre e sul palco dell’Ariston”.

Gino Paoli, salito sul palco di Sanremo, ad un certo punto ha raccontato: “Little Tony era venuto a fare il Cantagiro, poi è tornato a casa e la moglie, cioè la moglie… la donna che aveva, gli amici li aveva fatti tutti, in casa di Tony. Lui prende, viene a Viareggio dove cantavo, e mi chiede: “Come si fa, quando una donna ti tradisce?”. Io avevo scritto una canzone, “Anche se”, e lui mi diceva: tu hai scritto questo, devi sapere come si fa quando una donna ti fa fesso. Venne da me a chiedermi una cosa così”.

Poi Cristiana Ciacci continua: “Non sono arrivate le scuse, né pubbliche né private e già so che non arriveranno mai. Chiedo scuse pubbliche perché pubblica è stata l’offesa. Serve una presa di coscienza, avere le palle di dire “Ho detto una c…, ho sbagliato, chiedo scusa”. Se non hai le palle per fare le scuse pubbliche, falle almeno private. Trova il mio numero, chiamami e scusati. Sto consultando un legale, devo decidere se querelare Gino Paoli. Mi prendo qualche giorno per riflettere, è stata una settimana frenetica. Intanto continuo ad aspettare, ma so che non arriveranno le scuse né pubbliche, né private. Deciderò cosa fare. Sento la responsabilità di dover difendere due persone che non ci sono più, i miei genitori. Non consento a nessuno di gettare fango su di loro. Questo è certo. Capirò come fare”.

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