“Per me la cucina è cultura. Lascio la trasmissione”. Con un lungo post su Facebook, poi cancellato, Vittorio Castellani – alias chef Kumalé – ha detto addio alla Prova del Cuoco. Aveva capito che la sua avventura alla trasmissione di Rai1, da quest’anno condotta da Elisa Isoardi, era finita quando gli è stato chiesto di preparare una parmigiana.
Lui che da 27 anni gira le cucine del mondo per raccontare le culture attraverso i loro sapori. “Domani mattina sarei dovuto tornare a La Prova del Cuoco – si legge nel post di Castellani – ma l’idea di andare in televisione per raccontare poco più di niente e per fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate, non fa per me”.
“Dopo avermi cercato e voluto – ha continua chef Kumalé – mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano piuttosto che al multiculturalismo a tavola. Come se i due contenuti non potessero convivere all’interno della stessa trasmissione”.
Castellani assicura di “non voler fare alcuna polemica” ma il suo pensiero è chiaro: “Non sono preoccupato per me, posso tranquillamente esprimermi altrove e gli spazi certo non mi mancano”.
“Piuttosto – ha precisato – sono preoccupato per l’aria asfittica che si respira in questo Paese, per questa forma di povertà culturale, che in modo silente ma sostanziale sta rinforzando sentimenti e scelte che reputo molto pericolose per la nostra povera Italia”.
La risposta della Rai a chef Kumalé
La Rai ha subito preso le distanze dalle parole del cuoco.”La Prova del Cuoco è un programma aperto alla conoscenza e alla diffusione televisiva di tutte le cucine del mondo – si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa -. Dal 10 settembre, data di avvio di questa edizione, sono state presentate molte ricette non tradizionalmente italiane, con piatti e ingredienti dai cinque continenti e continue contaminazioni culinarie”.
“Non esiste – viene specificato – alcuna selezione o indicazione ‘tematica’ sulla cucina presentata: qualunque affermazione di questo tipo è da considerarsi falsa”.