Dodici volti del cinema italiano, che hanno accolto l’invito del WWF a farsi ritrarre in simbiosi con le specie animali minacciate di estinzione, sono i protagonisti della mostra fotografica “Il Panda siamo noi”, nata da un’idea dei fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti e dedicata all’omonima campagna del WWF. Con la campagna #IlPandaSiamoNoi e con questa mostra, infatti, il WWF vuole ribadire un messaggio provocatorio, ma reale: difendere la Natura è azione imprescindibile per la tutela di noi stessi, della specie umana.
Alan Cappelli Goetz, Maria Grazia Cucinotta, Sabrina Ferilli, Stefano Fresi, Caterina Guzzanti, Vinicio Marchioni, Caterina Murino, Giorgio Panariello, Lillo Petrolo, Virginia Raffaele, Maya Sansa e Luca Ward si sono “specchiati” nello sguardo di chi, attraverso i loro volti, potrà in qualche modo parlare, ed essere finalmente rappresentato: leonessa, lupo, orso, leopardo e altri iconici rappresentanti della vita selvaggia sono i soggetti il cui sguardo è riflesso da un immaginario specchio.
La nostra specie condivide con la natura le stesse sembianze, l’origine, la casa, il futuro. Dove vivono bene gli animali viviamo bene anche noi. Da qui inizia l’ispirazione che ha fatto nascere il progetto fotografico “Il Panda Siamo Noi”, realizzato per il WWF Italia dai fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti, che invita il pubblico a riconoscersi nella Natura per imparare a proteggerla, perché solo in questo modo sarà possibile proteggere anche noi stessi.
La mostra fotografica sarà in esposizione ad ingresso gratuito nei giorni 13 – 14 – 15 – 17 marzo 2024 ore 10 -19, presso il Complesso Monumentale dell’Acquario Romano, Casa dell’Architettura, in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma.
Alessandra Prampolini, direttrice generale del WWF Italia ha dichiarato: “Con questa mostra vogliamo mostrare la simmetria che esiste tra noi esseri umani e le specie animali con cui condividiamo la vita sulla Terra. Anche se fatichiamo ad accettarlo. Anche se a volte facciamo finta di non considerarlo. Anche se a volte sembra che ogni altra emergenza venga prima della crisi di natura che caratterizza il nostro tempo, oggi più che mai sappiamo che il nostro benessere anche economico e la nostra salute dipendono dalla natura. Il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo sono la manifestazione di quanto la natura sia essenziale alla nostra esistenza. Negli ultimi sessant’anni il WWF si è impegnato in mille battaglie per salvare le specie dall’estinzione. Un esempio di queste sta proprio nel nostro logo. Grazie a tutti gli sforzi di conservazione siamo riusciti ad abbassare il livello di pericolo del panda da specie minacciata a vulnerabile, nella lista IUCN. Oggi il panda, la specie in pericolo, siamo noi esseri umani e la vita così come la conosciamo. È il momento di prendere coscienza che il nostro futuro dipende da quello della natura”.
Come si compone la mostra
La mostra ospiterà due sezioni. Quella centrale, intitolata “Il Panda siamo Noi” ha come protagonisti i 12 dittici composti dal ritratto di un artista, realizzato da Alessandro Dobici, accostato al ritratto di un animale, appartenente ad una specie a rischio, realizzato da Alberto Cambone e da Roberto Isotti. I dittici fotografici di esseri umani ed individui a rischio estinzione mostrano la profonda connessione tra specie umana e specie animali.
Nei 12 dittici protagonisti della mostra “Il Panda siamo noi”, Maya Sansa interpreta la Leonessa (Panthera leo), Sabrina Ferilli interpreta il Sifaka dal diadema (Propithecus diadema), Stefano Fresi interpreta l’Assiolo (Otus scops), Alan Cappelli Goetz interpreta il Leopardo (Panthera pardus), Vinicio Marchioni interpreta il Nyala (Tragelaphus angasi), Luca Ward interpreta il Lupo (Canis lupus), Virginia Raffaele interpreta il Camaleonte bifido (Furcifer bifidus), Lillo Petrolo interpreta l’Orso bruno (Ursus arctos), Mariagrazia Cucinotta interpreta il Bonobo (Pan paniscus), Caterina Guzzanti interpreta la Mantide religiosa del Congo (Sphodromantis congica), Caterina Murino interpreta l’Orso Polare (Ursus maritimus) e Giorgio Panariello interpreta l’Allocco di Lapponia (Strix nebulosa).
La seconda sezione della mostra è intitolata Vanishing Beauty ed è dedicata alla biodiversità a rischio estinzione. Questa parte ospita 32 ritratti di animali tratti dal progetto Homo Ambiens di Alberto Cambone e Roberto Isotti. Queste due sezioni condividono la scelta del formato e del bianco e nero, per mettere in evidenza la simmetria tra il destino umano e quello degli altri animali.
La perdita di Natura e il rischio di sopravvivenza, per molte specie, avviene ogni giorno in modo inesorabile. Ma noi siamo Natura. Ciò che accade non è distante da noi, non è altro da noi. Quando gli habitat si impoveriscono, quando le specie animali e vegetali scompaiono, scompare anche parte di noi. Vedere sparire il riflesso della natura è come non vedere più il nostro riflesso allo specchio.
La missione del WWF è costruire un futuro in cui le persone possano vivere in armonia con la natura e per farlo porta avanti i tre principali obiettivi di: arrestare la perdita di habitat naturali, conservando gli ecosistemi esistenti e rigenerando quelli degradati, garantendo forme di utilizzo sostenibili e la resilienza al cambiamento climatico; fermare le estinzioni innescate dall’uomo, stabilizzando o incrementando le popolazioni naturali; dimezzare l’impronta ecologica dei nostri sistemi di produzione e consumo, e le emissioni di gas serra.
I progetti di conservazione delle specie sono localizzati in tutti i continenti e riguardano prioritariamente: orsi (panda e orso polare), grandi felini (giaguaro, leopardo, leopardo delle nevi, tigre), elefanti, rinoceronti, grandi scimmie, cetacei, tartarughe marine, squali e razze, avvoltoi e storioni. Anche in Italia il WWF è da sempre impegnato nella tutela delle specie terrestri e marine con specifici progetti su grandi carnivori, come il lupo, l’orso bruno marsicano, uccelli, rapaci, anfibi, rettili ed invertebrati.
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