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Franco Battiato è morto: il grande cantautore siciliano si è spento a 76 anni

Credit: Ansa
Di Antonio Scali
Pubblicato il 18 Mag. 2021 alle 08:17 Aggiornato il 18 Mag. 2021 alle 20:48

Franco Battiato è morto. Il grande cantautore siciliano è morto oggi, 18 maggio 2021, all’età di 76 anni. L’artista, uno dei grandi maestri della musica italiana, era malato da tempo, ed è scomparso nella sua casa di Milo, in provincia di Catania, dove si era ritirato dal 2019. Dopo la frattura al femore e al bacino era riapparso sui social ma non più in pubblico. Pochi mesi fa era stato ripubblicato “La voce del padrone”, considerato uno degli album più belli del Novecento, che il prossimo mese di settembre celebrerà i quarant’anni dalla pubblicazione.

Tra i primi a dare la notizia della scomparsa del Maestro direttore di La Civiltà Cattolica Antonio Spadaro, con un tweet pubblicato sul proprio account ufficiale. Le esequie, ha fatto sapere la famiglia, si terranno in forma privata. Il cantautore e compositore siciliano era nato il 23 marzo 1945 a Riposto, allora Ionia, in provincia di Catania.

L’ultimo concerto tenuto da Franco Battiato risale al 17 settembre 2017, presso il Teatro Romano di Catania: le ultime quattro date del tour vennero annullate per motivi di salute. Poco prima dell’ufficializzazione del ritiro definitivo, nell’agosto del 2019, venne pubblicato il suo ultimo album, “Torneremo ancora”. Dal rock progressivo e all’avanguardia alla musica leggera, approfondendo anche la canzone d’autore. E ancora la musica etnica, quella elettronica e l’opera lirica. Tanti gli stili che hanno caratterizzato la “vita musicale” di Battiato. Ma non solo musica, Franco si è cimentato anche nella pittura e nel cinema. Non è un caso se è stato uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe e un Premio Tenco.

Un vero e proprio artista a tutto tondo, dunque, difficile da incasellare. Capace di spaziare come pochi tra generi diversissimi, ha sperimentato l’elettronica, si è misurato con la musica etnica e con l’opera lirica. Ha diretto anche diversi film tra cui Perdutoamor e Musikante su Ludwig van Beethoven. Il pop unito alla musica colta. Fra i brani più celebri che Franco Battiato ci lascia ricordiamo La cura, considerata una delle canzoni d’amore più belle mai scritte, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare. Tra novembre 2012 e marzo 2013 ha portato avanti una brevissima esperienza in qualità di assessore al turismo della Regione Siciliana nella giunta di centrosinistra del presidente Rosario Crocetta, dichiarando di non voler ricevere alcun compenso.

Chi era Franco Battiato: la carriera e le canzoni

Nato nel 1945 a Riposto, paesino in provincia di Catania allora chiamato Jonia, sin dai primi anni Settanta Battiato partecipò attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee. “Quando sono cresciuto e ho cominciato a fare il musicista, tutti mi guardavano come fossi diventato matto”, ha raccontato anni fa ricordando i suoi esordi, quando si trasferì all’età di 19 anni a Milano. Incise le sue prime opere tra il 1971 e il 1975 per l’etichetta sperimentale Bla Bla: oltre a “Fetus”, risalgono a quegli anni “Pollution” e “Sulle corde di Aries”.

Dopo alcuni album pubblicati con la Ricordi, come “Juke Box” e “L’Egitto prima delle sabbie”, nel 1979 avvenne la conversione che lo consacrerà alla hall of fame della musica italiana, con album di più facile ascolto per il grande pubblico: “L’Era del Cinghiale bianco”, “Patriots” e infine, nel 1980,”La voce del padrone“, contenente alcuni dei suoi classici più amati, da “Cuccurucucu” a “Centro di gravità permanente”, che resteranno al vertice delle classifiche italiane per oltre un anno ed eternamente nei ricordi di generazioni.

Nel 1981 vinse come autore il festival di Sanremo, componendo insieme al violinista Giusto Pio e Alice il brano per la cantante, “Per Elisa“. Battiato viveva allora un momento magico al centro di un sodalizio artistico molto affiatato composto da lui, Pio, il produttore Angelo Carrara, la cantante Giuni Russo, il cantante Mino di Martino, il musicista Francesco Messina e il compositore e pianista Roberto Cacciapaglia.

Nell’autunno del 1996, con la casa discografica Polygram, uscì invece “L’imboscata” – di cui fa parte un altro dei suoi pezzi più celebri, “La Cura” – nell’autunno del 1983 “Orizzonti perduti“, un ritorno alla musica elettronica che si distinse per la totale assenza di strumenti acustici. Il disco fu lanciato dal singolo “La stagione dell’amore“. Il suo ultimo album è “Torneremo ancora”, una raccolta di brani del passato suonato interamente dalla Royal Philharmonic Concert Orchestra, diretta da Carlo Guaitoli e uscita ad ottobre del 2019, quando si fecero più insistenti le voci sulla sua malattia, i cui dettagli restano tutt’oggi un mistero. “Non c’è più nulla nei cassetti. Direi che questo è l’ultimo album di Franco Battiato”, dichiarò il suo manager prima dell’uscita dell’album.

Le reazioni

Tante le reazioni commosse dopo la notizia della scomparsa di Franco Battiato. “Ci ha lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne” è il ricordo del ministro della Cultura Dario Franceschini. “E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Ciao Maestro”, ha twittato l’ex premier Conte citando Prospettiva Nevski. “Il mio sincero, profondo dispiacere per la scomparsa di Franco Battiato. Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole. Ci mancherà”, ha scritto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “ci ha lasciati uno dei più grandi artisti italiani, che nella sua lunga carriera ha saputo sperimentare e plasmare la musica come nessun altro. Sei stato d’esempio e ispirazione per tanti. Mi stringo ai familiari. Ciao Maestro”. Il leader della Lega, Matteo Salvini: “Perché sei un essere speciale ed io, avrò cura di te. Una preghiera, un ricordo e una canzone per il grande maestro, Franco”. Giorgia Meloni, la presidente di Fratelli d’Italia: “L’Italia si inchina alla vita, all’opera di Franco Battiato. A Dio Maestro”. Matteo Renzi, senatore e fondatore di Italia Viva: “Non ci sono parole per ricordare chi, con parole e musica, ha emozionato e commosso intere generazioni. Addio Maestro”. Vasco Rossi, su Instagram: “Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo. Con una idea: che siamo esseri immortali Caduti nelle tenebre, destinati a errare. Nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione”. Addio al Maestro Franco Battiato…”. Pippo Baudo, all’Agi, ha commentato: “Sono davvero scosso da questa notizia, Franco era un amico e un grande artista. Battiato era un personaggio unico, coltissimo, delicato. Non è stato un paroliere e un musicista raffinato, è stato un poeta”. (Qui tutte le reazioni alla morte di Franco Battiato)

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