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Franca Leosini conquista anche l’enciclopedia: la parola Leosiner entra nella Treccani

Credit: ANSA/GUIDO MONTANI
Di Marta Facchini
Pubblicato il 5 Lug. 2019 alle 10:42 Aggiornato il 15 Lug. 2019 alle 21:54

La signora Franca la guardano e la amano in tanti. Da sempre. Da quando conduceva Ombre sul giallo, in onda su Rai 3 nei primi anni Duemila, a quando è tornata in prima serata con Storie Maledette. Dopo avere conquistato i telespettatori, la giornalista ora ottiene anche una voce nell’enciclopedia Treccani. Leosiner: letteralmente, gli amanti della giornalista Franca Leosini.

Affezionati che sono tanti, tantissimi. Come dimostra non solo lo share raggiunto dalla sua trasmissione, ma anche i commenti e le dediche che fioccano sui social. Perché Franca, che la giornalista la fa da una vita, con un passato all’Espresso e come direttrice della rivista Cosmopolitan, piace per il suo aplomb ed eleganza, sempre in tailleur e messa in piega. Colpisce, Franca Leosini, per la conduzione e per il fiuto di giornalista d’inchiesta che sviscera la cronaca nera e giudiziaria italiana.

“La parola importante è rispetto. Anche per i loro errori. Mi accosto a questi personaggi non per giudicare, ma per capire. Capire cosa è successo nella loro vita per farli precipitare nel baratro di una storia maledetta”, erano state la parole scelte dalla conduttrice per definire il suo lavoro, sempre costruito con professionalità, studio e ricerca.

Di fronte agli occhi truccati, al quaderno che sfoglia nel corso di ogni intervista, non passano inosservate le sue frasi e vezzi verbali, diventati tormentoni. Un esempio. Quando è tornata in onda con la puntata dedicata all’omicidio di Sarah Scazzi, la giornalista napoletana aveva affermato, riferendosi a Cosima: “dimostra una modernità insospettata” e sembra “una donna del 3000”. E parlando di Ivano: “frena i suoi ardori lombari”. Sabrina, poi, era stata denominata una “babbalona” che si fida troppo a raccontare fatti personali in giro.

 

La sua mimica facciale ha dato vita a meme e gif che hanno occupato il web. Ma sempre con rispetto e in una chiave ironia ma affettuosa, come si legge nei post pubblicati dalla pagina Facebook “Uccidere il proprio partner solo per essere intervistati da Franca Leosini”. Che plaude al neologismo.

Un anno fa, su Twitter, un leosiner chiedeva un intervento dell’Accademia della crusca per spiegare il fenomeno degli amanti di Storie Maledette. Per ora a pensarci è stata un’enciclopedia.

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