Che cosa spinge una bella signora di 42 anni (nell’immaginario collettivo “madre” di tutte le Veline di “Striscia la notizia”) che ormai tiene famiglia e che vive tranquilla negli States, a tornare in Italia per mettersi a condurre “Vite da copertina”, alle 17,30 su Tv8? Bisognerebbe domandarlo a Elisabetta Canalis, o almeno provare a entrare nella sua psicologia.
“È il primo programma in studio che conduco da sola”, rivendica la nostra, che manca da anni dai nostri schermi. Dopo una mai del tutto chiarita rottura con l’ex sodale e grande amica Maddalena Corvaglia, la bionda pugliese che condivideva con lei il bancone del Tg satirico di Canale 5, e sua ex socia nell’affaire di una palestra aperta a Miami. Canalis, eternata dalla ricetta del pollo alla piastra di Sandro Mayer, quest’estate si è fatta notare soprattutto per alcuni spot dalle velleità diuretiche piazzati ovunque dal munifico sponsor di turno.
“Vite da copertina” è un rotocalco gossiparo che esiste da un po’, sulla rete in chiaro di Sky, e il pompatissimo arrivo di Betty è stato presentato come una piccola rivoluzione. In realtà siamo di fronte a un compitino svogliato, che la nostra esegue senza verve né enfasi. Con apparente rilassatezza, questo sì; diamogliene atto. Ma alla Crai si sono visti salumieri affettare il San Daniele con maggiore e comprensibile trasporto.
La prima puntata, ieri, andava a sfruculiare, con il supporto di servizi minimali e cercando accuratamente di centrare ogni possibile luogo comune, le mete più trendy della villeggiatura dei Vip: da Saint Tropez a Capri, passando per l’accoppiata Ibiza-Formentera, la Costa Smeralda e il Lago di Como (“O Como Lake, come lo chiamano gli americani”, ci rivela la nostra), unica zona che ha dato un sussulto di carica emozionale alla tenera Canalis, con la possibilità di rievocare i trascorsi da fidanzata di George Clooney in quel di Laglio. Due estati da raccontare, ma senza esagerare. Hai visto mai… Così come il primo pranzo in famiglia, nella sua Sardegna, dell’attuale marito, il chirurgo italo-americano Brian Perri.
La figura di supporto, che sui divanetti palleggia con lovely Betty, è l’esperto di celebrities e mondanità Santo Pirrotta (mica cotica), che Tv8 coltiva da un po’, e che parla con la stessa spontaneità di chi legge un gobbo, pur non leggendolo. Quindi siamo dalle parti anche della sottile, rara maestria interpretativa. Santo è uno che ti fa paragonare Alfonso Signorini a un mix fra Hemingway e Grace Kelly. Con spruzzate di Lady Diana, che danno il pepe dell’imprevisto.
Quarantacinque minuti lordi che si chiudono con un colpo di genio della regia, la quale monta sui titoli di coda un paio di minuti scarsi in bianco e nero di frattaglie tagliate dalla registrazione, di gaffe, dietro le quinte, risate di gusto e momenti che invece si rivelano la parte più colorata del programma. Un consiglio a Elisabetta: punti di più su questo aspetto di sé, per uscirne al meglio. Lei è sempre stata un mezzo maschiaccio, gradevolissimo a vedersi peraltro, ma pur sempre una dal piglio quasi cameratesco. Qui sembra essere volutamente sottotono, lavora in sottrazione. Il rischio non è soltanto la noia, ma il fallimento del progetto su una rete che, meritoriamente, investe molto.
A seguire spunteranno, si immagina, tante interviste confidenziali ai personaggi. Tenendo Silvia Toffanin, che però ha a disposizione ben altri mezzi, come punto di riferimento. Ecco, il rischio di fare la Salieri di Mozart Toffanin, è dietro l’angolo. Per giunta avendo come competitors due che la sanno lunga: una Barbara D’urso pur ridotta all’osso ma sempre combattiva, e Alberto Matano su Rai1. Insomma cara Canalis, per il suo bene su quel divano le conviene provare a divertirsi sul serio.
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