Il 4 marzo 2018 si è svolta la cerimonia di consegna dei premi Oscar, che ha visto il trionfo di Dear Basketball nella categoria dei cortometraggi animati.
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Il corto, realizzato dall’animatore statunitense Glen Keane, famoso per i suoi lavori alla Walt Disney Animation Studios, ha vinto su Garden Party di Victor Caire e Gabriel Grapperon, Lou di Dave Mullins e Dana Murray, Negative Space di Max Porter e Ru Kuwahata e Revolting Rhymes di Jakob Schuh e Jan Lachauer.
Dear Basketball è basato sulla lunga lettera scritta dal noto giocatore di basket professionista Kobe Bryant e pubblicata su The Players Tribune a novembre del 2015, in cui Bryant annunciava ufficialmente il suo ritiro dal mondo del basket.
Il cortometraggio era già stato premiato durante gli Annie Awards 2018, i principali riconoscimenti cinematografici dedicati al campo dell’animazione.
Il cortometraggio
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La lettera di Kobe Bryant
Caro basket,
dal momento in cui ho iniziato ad arrotolare i calzini di mio padre e a lanciarli immaginando di effettuare tiri vincenti al Great Western Forum, sapevo che una cosa era reale: mi ero innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto me stesso – dalla mia mente e dal mio corpo al mio spirito e alla mia anima.
Come un bambino di sei anni profondamente innamorato di te non ho mai visto la fine del tunnel.
E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo dietro ogni palla libera per te. Hai chiesto il mio impegno, io ti ho dato il mio cuore.
Ho giocato con sudore e fatica. Non perché la sfida mi aveva chiamato, ma perché TU mi avevi chiamato. Ho fatto tutto per TE perché questo è quello che fai quando qualcuno ti fa sentire vivo come tu mi hai fatto sentire.
Hai dato a un bambino di sei anni la possibilità di realizzare il suo sogno di far parte dei Lakers e ti amerò per sempre per questo. Ma non posso amarti ossessivamente ancora per molto. Questa stagione è tutto ciò che mi resta da dare.
Il mio cuore può sopportare le pulsazioni accelerate, la mia mente può tenere il ritmo. Ma il mio corpo sa che è ora di dire addio. E va bene. Sono pronto a lasciarti andare. Voglio che tu lo sappia ora, così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme. Quelli buoni e quelli cattivi.
Ci siamo dati l’un l’altro tutto ciò che avevamo. Ed entrambi sappiamo che non importa cosa farò dopo, sarò sempre quel ragazzino con i calzini arrotolati, il cestino della spazzatura nell’angolo: 5 secondi sull’orologio. La palla nelle mie mani. 5 … 4 … 3 … 2 … 1
Ti amerò sempre,
Kobe