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Damiano dei Maneskin: “Ho temuto di morire sul set di The Lonelist”

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 16 Ott. 2022 alle 18:15 Aggiornato il 16 Ott. 2022 alle 18:15

Damiano dei Maneskin ha confessato di aver temuto di morire sul set del nuovo videoclip, quello della canzone The Loneliest che stasera – 16 ottobre 2022 – presenterà a Che tempo che fa su Rai 3. “Come vedete nel video in alcune scene sono sott’acqua. Ci sono stati momenti non facili mentre giravamo quel pezzo. Per farmi scendere di sotto mi hanno messo dei pesi, ma per le prime due o tre take hanno esagerato con questi pesi e ho pensato che sarei morto sul serio. Ragazzi giuro l’ho pensato davvero”, le sue parole durante una diretta su YouTube.

Nel video c’è una scena in cui lo vediamo sott’acqua, per ricreare un finto annegamento. Per far stare Damiano sott’acqua, gli sono stati legati dei pesi al corpo. “Non è stata la cosa più vicina alla morte ma ci sono andato vicino”, ha raccontato. Damiano ha quindi confessato: “Se è stata la prima volta in cui mi sono avvicinato alla morte? No, ero un ragazzo molto vivace, mio padre mi ha salvato la vita almeno due volte”. La prima immagine del videoclip è proprio quella di Damiano sott’acqua, immobile. Sembrerebbe senza vita ma poi riapre improvvisamente gli occhi. A seguire, c’è un funerale in cui una bara viene portata a spalla da Damiano, Victoria, Ethan e Thomas.

“Sono molto fiero di questo pezzo. Questa è la canzone più personale che ho scritto. Non sono più insicuro e sono perciò pronto ad aprirmi. Sono contento che stia piacendo. La canzone è stata scritta durante una bella writing session a Los Angeles. È una delle ultime a cui ho lavorato – ha spiegato il cantante nella diretta -. Gli altri membri del gruppo ricevevano i loro amici, la mia ragazza (Giorgia Soleri) invece era malata e non poteva venire a trovarmi”. La canzone è nata da un mix di sentimenti, tristezza, solitudine e poi a Damiano “mancava casa, mi mancavano le cose fondamentali. E ho pensato: che cosa succederebbe se dovessi perdere per sempre queste cose? E poi, ribaltando la prospettiva: che cosa direi alle persone che voglio bene se un giorno dovessi sparire io?. Così è nata l’idea e poi ho buttato giù le prime parole”.

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