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Cruciani difende la Margherita a 17 euro di Briatore: “La pizza non è dei napoletani”

Credit: AGF
Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 14 Ago. 2024 alle 17:51 Aggiornato il 14 Ago. 2024 alle 17:53

Giuseppe Cruciani difende la pizza Margherita a 17 euro di Flavio Briatore. “Se sarà un prodotto vincente lo decideranno i consumatori. Non capisco l’acredine verso un’iniziativa imprenditoriale che può portare lavoro. La pizza non è patrimonio dei napoletani, ma patrimonio universale dell’umanità”, dice il conduttore radiofonico intervistato da Gambero Rosso.

“Briatore – osserva Cruciani – fa benissimo a tentare una nuova avventura imprenditoriale a Napoli e sono sicuro che avrà successo. E ha capito benissimo che qualsiasi forma di boicottaggio e di guerra social serve”.

Nei giorni scorsi l’imprenditore piemontese ha annunciato l’imminente apertura a Napoli di un locale della sua catena Crazy Pizza e ha confermato che il prezzo della Margherita sarà lo stesso previsto nei punti vendita di Milano e Roma: 17 euro, appunto. Una cifra ritenuta esagerata da molti commentatori sui social, soprattutto tra i napoletani, abituati a ben altri prezzi.

“Negli anni il cibo nei ristoranti è diventato, non un bene di lusso, ma è una cosa che non si affronta più facilmente come un tempo”, osserva Cruciani. “Questa cosa è positiva, negativa, non lo so, però c’è la possibilità, siccome il mercato è libero, di fare quello che si vuole e decidere di andare in un ristorante dove si spende 25 euro, o in uno in cui si spendono 70, 80 euro”.

Nell’intervista a Gambero Rosso, il conduttore del programma radiofonico La Zanzara parla anche del suo punto di vista sul veganesimo: “Gli estremisti vegani – dice – ti colpevolizzano se continui a mangiare carne, io non colpevolizzo nessuno: se uno vuole rinunciarci perché pensi che gli animali non debbano essere uccisi, va bene, che me ne frega? L’importante è che non rompano i coglioni a me”.

“L’amore per gli animali da noi è arrivato a toccare punte incredibili – sostiene Cruciani – ma solo in Occidente, nelle società ricche dove c’è tutto e anche gli animali hanno diritto a essere trattati esattamente come gli uomini”.

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