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Cristina D’Avena e l’esibizione per FdI: “La musica è libertà. Canto per tutti, nessuno escluso”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 15 Dic. 2022 alle 17:00 Aggiornato il 15 Dic. 2022 alle 17:00

Cristina D’Avena e l’esibizione per FdI: “La musica è libertà. Canto per tutti, nessuno escluso”

Dopo la pioggia di critiche che ha travolto Cristina D’Avena per aver aderito ai festeggiamenti per i 10 anni di Fratelli d’Italia, l’interpreta si è difesa sui social davanti. “Non porto ideologie, ma musica“. E ancora: “Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera”, ha scritto su Facebook.

La festa del partito di maggioranza è prevista a partire da questa sera, giovedì 15 dicembre, in piazza del Popolo a Roma. Ma che Cristina D’Avena abbia accettato l’invito non è stato proprio inaspettato.

Dopo il trionfo di FdI alle elezioni del 25 settembre, Cristina D’Avena aveva detto di provare “una forte simpatia” per Giorgia Meloni. La cantante, diventata famosa per aver cantato la quasi totalità delle sigle dei cartoni animati anni 80, già in quell’occasione era balzata al centro della polemica.

Cristina D’Avena: “Le mie canzoni portano spensieratezza”

In tanti, tantissimi, le hanno fatto notare ancora una volta che sta cantando per un partito che vuole negare l’aborto e i diritti della comunità Lgbt, e tanto altro. Questa mattina, in un lungo post su Facebook, Cristina D’Avena decide di spiegare il suo punto di vista, tralasciando di raccontare “come si è sentita” dopo aver letto le accuse che le sono state rivolte.

“Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono – scrive Cristina D’Avena -. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste Lgbt+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili”.

Poi la cantante prosegue: “Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà. Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta.

Poi conclude: “Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa. Vi voglio bene. Cristina”.

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