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Il corto con l’attrice di Stranger Things ossessionata dalla masturbazione

Si intitola Yes, God, Yes: Natalia Dyer, famosa per la serie tv di Netflix, è una studentessa cattolica alla scoperta della sua sessualità

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 28 Lug. 2017 alle 11:36 Aggiornato il 18 Feb. 2018 alle 21:34

Per chi fosse in attesa della terza stagione della serie Stranger Things, il cortometraggio Yes, God, Yes può rappresentare un buon compromesso.

La protagonista di questo video, dedicato alla scoperta della sessualità da parte di un’adolescente cattolica di nome Alice, è interpretata da Natalia Dyer, famosa per il ruolo di Nancy Wheeler nella serie tv fantascientifica di Netflix.

Yes, God, Yes – diretto e scritto dalla sceneggiatrice Karen Maine – racconta in forma autobiografica la storia di una studentessa cattolica alle prese con il risveglio sessuale tipico dell’adolescenza.

Il corto mostra le problematiche vissute dalla ragazza che si confronta con le prime pulsioni sessuali all’interno di una comunità cattolica del Midwest, negli Stati Uniti, alla fine degli anni Novanta.

Yes, God, Yes si apre con Alice che chattando al computer viene inclusa in una conversazione dove le viene chiesto se vuole fare del sesso online. La ragazza, sconvolta e incuriosita, comincia a esplorare il proprio corpo tentando di nascondere la cosa ai suoi genitori e, al contempo, affrontando i messaggi che incitano all’astinenza professati a scuola.

Il ritratto che emerge dal breve film è quello divertente e sincero di una ragazza che si scontra non solo con emozioni mai vissute prima, ma anche con le ipocrisie di una società che non riesce a rispondere alle domande che qualunque adolescente in fase di sviluppo si pone.

Significativa in questo senso è la scena in cui la protagonista chiede alla sua compagna di classe se masturbarsi sia commettere un peccato. La risposta dell’amica è affermativa, allora la ragazza incalza e chiede: “Anche il cyber-sex è peccato?”. Da quel momento l’amica si insospettisce e redarguisce la ragazza su quali siano le giuste pratiche da seguire per essere una buona cattolica.

Alcune delle scene più esilaranti avvengono in classe. Qui il sacerdote-professore – che nasconde sul suo pc qualcosa di compromettente – riporta agli studenti strani esempi, come quello in cui i ragazzi sono più simili a forni a microonde, mentre le ragazze somigliano maggiormente a forni convenzionali. Tutto ciò solo per spiegare i differenti approcci alla sessualità da parte dei due sessi.

Per questo corto, la sceneggiatrice Karen Maine ha preso spunto da alcuni episodi vissuti personalmente quando si confrontava con la sessualità in una comunità cattolica in Iowa, negli Stati Uniti. In quel contesto l’istruzione sessuale consisteva in un video terribile su un aborto in cui una donna non faceva altro che gridare, mostrato da quello che la sceneggiatrice definisce un “guru dell’astistenza”, di nome Pam Stenzel.

Il corto affronta così l’ipocrisia esistente non solo nel cattolicesimo, ma in tutte le religioni e nel mondo degli adulti in generale, nonché l’idea che la maggior parte delle persone non pratica ciò che predica. “Realizzare che gli adulti non sono infallibili è sempre rivoluzionario”, ha raccontato al Guardian Karen Maine.

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