Coronavirus, Nanni Moretti in una sala vuota per sostenere i cinema
Tempi duri per l’Italia, anche per cinema e teatri costretti alla chiusura per affrontare al meglio quest’emergenza sanitaria. Il Coronavirus ha chiuso le porte al mondo dello spettacolo: tantissimi film e spettacoli teatrali cancellati e posticipati a tempi migliori. Ma c’è chi, come Nanni Moretti, vuole dimostrare la propria vicinanza e solidarietà al mondo del cinema, per continuare a lottare e a non arrendersi. Seduto di spalle, in una sala vuota, su una poltrona rossa, il celebre regista pubblica uno scatto su Instagram sottolineando la crisi che sta attraversando oggi il cinema italiano ai tempi del Coronavirus.
“Al cinema Barberini per vedere Marianne & Leonard”, ha scritto il regista, accompagnando l’immagine con una breve didascalia. Dopo le direttive del governo e la crescente preoccupazione degli italiani, cinema, teatri, ma anche ristoranti e altre attività hanno incassato un brutto colpo. Secondo i dati Cinetel, il box office del weekend ha raccolto appena 105.203 euro, – 89.95% rispetto allo stesso giorno di un anno fa (1.046.867 euro).
Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia (Cci), Federazione Italiana dell’Industria culturale che riunisce le associazioni dell’editoria, della musica, del cinema e audiovisivo e servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale ha scritto in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri: “Gli effetti della diffusione del virus sulle aziende e lavoratori del settore – spiega Cipolletta – è significativo e preoccupante. Il drastico calo di vendite di prodotti culturali, libri, musica e dvd, la cancellazione di concerti, la disdetta di mostre e visite culturali con presenze nei musei che non raggiungono il 20% di quelle normalmente registrate, l’annullamento di festival ed eventi fieristici, la chiusura delle sale cinematografiche, la sospensione delle produzioni audiovisive nazionali e internazionali e in generale il congelamento di attività o iniziative già programmate stanno generando infatti danni economici assai rilevanti su tutto il territorio nazionale, stravolgendo investimenti e sviluppo delle industrie per quest’anno e, probabilmente, anche per quelli a venire e generando una crisi di liquidità per le aziende del settore”.
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