Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » Cinema

Nomadland, di cosa parla il film pluripremiato agli Oscar 2021

Chloé Zhao e Frances McDormand sul set del film Nomadland. Credit: Joshua Richards per 20th Century Studios

Il film della regista Chloé Zhao è un ritratto intimo della comunità di nomadi. Nomadland racconta l'esistenza senza radici non solo come un percorso di lotta e dolore, ma anche di gioia e serenità. C'è solitudine, sì, ma anche un vero senso di appartenenza. E di casa

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 26 Apr. 2021 alle 11:19

Nomadland è il miglior film degli Oscar 2021. La pellicola della regista Chloé Zhao, vincitrice della statuetta per la migliore regia, ha vinto anche il Leone d’Oro a Venezia e il premio di Miglior film drammatico alla 78esima edizione dei Golden Globe. Frances McDormand ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista del film. La pellicola ha guadagnato 3 statuette agli Academy Awards. Ma vediamo di che cosa parla Nomadland.

Il film offre uno sguardo sulla vita degli americani che vivono e viaggiano abbracciando lo stile di vita nomade. Il cast del film include nomadi della vita reale. C’è la nonna Linda May, che sogna di stabilirsi e creare una Earthship, una casa sostenibile, e Bob Wells, il 65enne fondatore del Rubber Tramp Rendezvous, il più grande raduno di nomadi e furgoni degli Stati Uniti. E Charlene Swankie, una donna di 78 anni che ha vissuto per strada per più di un decennio.

E poi c’è Fern, interpretata dall’attrice Frances McDormand, una vedova sulla sessantina costretta a una vita nomade dopo aver perso tutto durante la Grande Recessione. Fa quadrare i conti accettando lavori saltuari, incluso il lavoro in un magazzino di Amazon, e impara a sopravvivere e a essere autosufficiente da altri nomadi. Il suo personaggio è inventato, ma racchiude le storie di molte persone che vivono in questa condizione.

Realizzato con un budget ridotto e adattato dal libro di saggistica di Jessica Bruder, “Nomadland: Surviving America In The Twenty-First Century”, pubblicato nel 2017, la regista Chloe Zhao ha portato queste vite, raccontandole con grande sensibilità, sotto i riflettori del grande schermo. Tutti hanno una storia da raccontare, secondo la regista.

Dopo essere stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2020, Nomadland ha vinto il Leone d’Oro, il massimo riconoscimento. Da allora, ha vinto numerosi premi della critica, due Golden Globe, quattro BAFTA e ora tre Oscar: miglior film, miglior regista e migliore attrice.

La regista Chloé Zhao ha fatto la storia. Con i suoi BAFTA e Oscar come miglior regista, è diventata la seconda donna a vincere i premi, e la prima donna di origine asiatiche a vincere un Oscar. McDormand con questo film ha vinto il suo terzo Oscar come attrice protagonista. Nomadland è un ritratto intimo della comunità di nomadi, che rappresenta l’esistenza senza radici non solo come un percorso di lotta e dolore, ma anche di gioia e serenità. C’è solitudine, sì, ma anche un vero senso di appartenenza. E di casa.

“Ultimamente ho pensato parecchio a come si fa ad andare avanti quando le cose si fanno difficili. Quando ero piccola, in Cina, con mio papà recitavamo a memoria delle poesie classiche cinesi completando i versi l’uno dell’altra. Uno di questi diceva che le persone alla nascita sono tutte buone: questa lezione ha avuto un grande impatto su di me che continua ancora adesso. Ed è per questo che dedico il premio a tutti quelli che hanno il coraggio di tener fede alla bontà che hanno dentro sé stessi e a quella che vedono negli altri“, ha detto Chloé Zhao salendo sul palco allestito all’interno della Union Station di Los Angeles per la 93esima edizione degli Oscar.

Leggi anche: 1. Chloé Zhao fa la storia: è la prima donna asiatica a vincere e la seconda regista da Oscar; // 2. Oscar 2021: Nomadland miglior film, Hopkins miglior attore. Italia a bocca asciutta. Tutti i vincitori

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version