Hollywood sta davvero uccidendo idee originali a favore di franchise pensati come macchine da soldi?
Il cinema mainstream è a corto d’idee originali. Esperti e amanti di cinema lo sanno ormai da anni, ma oggi questo fenomeno è più evidente che mai.
Basta farsi un giro sui siti di nuove uscite o sorbirsi quella mezz’ora antecedente alla proiezione del film al cinema per rendersene conto.
Esaminiamo, ad esempio, Black Panther, Cinquanta sfumature di rosso, Maze Runner – La rivelazione, Sono Tornato e La forma dell’acqua.
Escludendo quest’ultimo (capo)lavoro del regista messicano Guillermo del Toro, cosa hanno in comune tutti gli altri film? La risposta è: non sono pellicole originali.
Black Panther è basato sul personaggio del fumetto di Pantera Nera della Marvel Comics, Cinquanta sfumature di rosso è l’ultimo capitolo della trilogia letteraria erotica della scrittrice inglese E. L. James, Maze Runner – La rivelazione è il terzo capitolo dell’adattamento del romanzo Il labirinto dell’autore statunitense James Dashner e Sono Tornato è un remake all’italiana del film tedesco Lui è tornato.
Andrea Morandi, giornalista presso la rivista CIAK e direttore del magazine dedicato al mondo del cinema e delle serie tv Hot Corn, spiega che l’intera mania dei sequel e degli adattamenti sembrava inizialmente essere soltanto una tendenza di passaggio.
“Invece a Hollywood è diventata la regola, prima con l’avvento della Marvel poi con lo sfruttamento di franchise,” aggiunge Morandi.
Certamente moltissimi capolavori cinematografici derivano da adattamenti e remake, e sono stati immensamente apprezzati dall’opinione pubblica.
Di seguito riportiamo i risultati di un pool online da noi condotto.
Tuttavia, occorre porsi la domanda: “Quand’è stata l’ultima volta che ho visto un film originale al cinema? Qualcosa di completamente nuovo e fresco? Qualcosa di cui non conoscevo già la trama o i personaggi?”.
Se lo si chiede a tutti gli appassionati e agli esperti di cinema, alcuni confermano che Hollywood (o il cinema mainstream) pecca di carenza di originalità e creatività.
Thomas DeVito, redattore della rivista online di spettacolo The Indiependent, dice: “Credo che il cinema mainstream stia peggiorando in termini di originalità.
Ogni film blockbuster uscito negli ultimi anni ha a che vedere con supereroi o è un reboot di un franchise cinematografico originale. Persino alcuni film che ‘sembrano’ essere originali si rivelano poi essere trasposizioni di libri o fumetti.”
Due esempi di quest’ultimo caso sono Carol, diretto da Todd Haynes nel 2015 e basato sul romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith, oppure il più recente Atomica Bionda di David Leitch, adattamento del graphic novel The Coldest City di Antony Johnston e Sam Hart.
Eppure altri professionisti dell’industria del cinema hanno un’opinione diversa sulla questione. Kyle Crowell, un regista di New York che lavora a Los Angeles, non pensa che Hollywood dia il via libera a film non-originali a causa di una mancanza di creatività. Bensì, Crowell ritiene invece che ci sia “una certa riluttanza nell’assumere rischi legati allo sviluppo di idee cinematografiche con sceneggiature originali.”
Anche Allain Daigle, dottorando e docente di Media, Cinema, and Digital Studies all’Università del Wisconsin-Milwaukee, concorda con il punto di vista di Crowell e aggiunge: “Forse il problema è che l’ambiente cinematografico non incoraggia la produzione di storie particolarmente audaci o che si spingono oltre un certo limite creativo.”
Oggi, quasi tutti i film rilasciati sono:
- adattamenti
- remake: trasposizione in chiave moderna di una singola pellicola,
- reboot: riedizione di una saga, che viene azzerata e sviluppata daccapo,
- spin-off: sviluppo di una costola secondaria legata alla trama o ai personaggi di un concept cinematografico già esistente,
- prequel e sequel: la narrazione delle origini e la continuazione di una pellicola precedentemente uscita
Secondo BoxOfficeMojo, la top 10 dei film con maggiore incasso del 2017 è la seguente:
- Star Wars: Gli ultimi Jedi
- La bella e la bestia
- Wonder Woman
- Guardiani della Galassia Vol. 2
- Jumanji – Benvenuti nella giungla
- Spider-Man: Homecoming
- It
- Thor: Ragnarok
- Cattivissimo me 3
- Justice League
Nessuna delle dieci opere cinematografiche qui elencate può essere definita “originale”, in quanto sono sequel, remake e spin-off di lavori già noti al pubblico.
Proseguendo nella classifica, le prime pellicole nate da un’idea completamente nuova, come Coco, Dunkirk e Scappa – Get Out, occupano rispettivamente il tredicesimo, quattordicesimo e il quindicesimo posto.
La tendenza è ancora più evidente se si comparano i risultati al botteghino di decenni diversi.
L’infografica pubblicata da Andrew S. Allen sul sito Short of the Week mostra come sia cambiato il cinema mainstream fra il 1981 e il 2011; l’attenzione si è spostata da progetti originali a idee cinematografiche di franchise non-originali.
La situazione è piuttosto grave: se ben sette pellicole originali (I predatori dell’arca perduta, Arturo, Stripes – Un plotone di svitati, La corsa più pazza d’America, Momenti di gloria, Le quattro stagioni e I banditi del tempo) sono riuscite ad entrare nella top 10 americana nel 1981, trent’anni più tardi nessun film è riuscito a fare altrettanto.
Infatti, otto su dieci sono sequel di franchise pre-esistenti (Harry Potter, Transformers, Twilight, Una notte da leoni, Pirati dei Caraibi, Fast and Furious, Cars, Il pianeta delle scimmie), e i restanti due, Thor and Captain America, sono adattamenti di fumetti.
Come nel caso del 2017, per trovare il primo film originale del 2011 bisogna estendere la classifica alla top 15: Le amiche della sposa (Bridesmaids), una commedia romantica diretta da Paul Feig, si trova solamente al quattordicesimo posto.
Dunque, Hollywood sta davvero uccidendo idee originali a favore di franchise pensati come macchine da soldi?
“Assolutamente,” – dice Crowell – “È per questo motivo che oggi ogni nuovo film è quasi sempre un superhero sequel.”
Secondo Daigle, si tratterebbe “più di un omicidio colposo che di un omicidio premeditato.”
Lo studioso spiega: “Non è tanto che Hollywood odi l’originalità, quanto il fatto che necessiti di rendimenti finanziari. Ecco perché vediamo la Marvel assegnare il ruolo di Antico in Doctor Strange a Tilda Wilson, una donna caucasica, e non a un attore asiatico: se l’azienda statunitense avesse scelto di far interpretare il personaggio a un tibetano, avrebbe corso il rischio di alienare il mercato cinese a causa della contestata legittimità politica del Tibet. Dunque non è esplicitamente una questione di originalità d’idee, quanto più di rischio finanziario”.
Le ragioni per cui il cinema mainstream supporti di gran lunga idee non-originali sono molteplici, ma i motivi finanziari sono quelli che determinano in particolar modo che tipo di pellicole viene realizzato.
D’altronde, il seguito di un determinato fanbase precedentemente affermato, desideroso di vedere sempre più materiale sul proprio universo preferito, è una garanzia per il successo di un prodotto cinematografico e della sua rendita al box office. E questo registi e produttori lo sanno bene.
Lo conferma anche DeVito: “Ruota tutto intorno ai soldi. È tutto ciò a cui Hollywood da la caccia, il denaro.”
C’è una possibile soluzione a questo mondo fatto di mere ripetizioni di trame e personaggi? Un mondo in cui i produttori evitano di prendere rischi e producono solo quelle pellicole di cui sono certi che diventeranno film da alto incasso?
Morandi risponde che, no, non c’è alcuna soluzione a questo problema. Il giornalista dice che sebbene Hollywood sia una fabbrica di sogni, resta pur sempre una fabbrica.
“Finché i film di grande incasso [come sequel, remake e adattamenti] domineranno il botteghino, questa tendenza difficilmente cambierà direzione.”
Stando a Morandi il cinema indipendente e quella freschezza di idee ad esso legato hanno già prodotto dei buoni risultati. E poi ci sono i grandi autori, le uniche figure che forse possono risollevare il cinema mainstream dal suo declino creativo.
“Guardate a questi due esempi: Inarritu con Revenant si è cimentato in una sfida molto difficile, ma è riuscito a portare nelle casse della Fox mezzo miliardo di dollari. La stessa cosa si può dire per Cuaron con Gravity – che è volato a oltre 700 milioni di dollari – e per Nolan, che puntualmente non scende sotto i 600 milioni con prodotti originali e anche molto difficili – vedi Inception,” sottolinea Morandi.
Detto questo, noi consumatori di pellicole possiamo solo sperare che questi grandi nomi riescano un giorno a convincere Hollywood che le idee originali sono ancora il punto di forza per il cinema del domani.
Ma fino ad allora: chi è che non vede l’ora che esca Deadpool 2?
Analisi a cura di Laurie Timmers