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Chiara Ferragni attacca Meloni e si schiera in difesa dell’aborto: “Diritto che rischia di sparire”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 24 Ago. 2022 alle 13:35 Aggiornato il 24 Ago. 2022 alle 22:15

Chiara Ferragni si scaglia contro Giorgia Meloni. L’influencer si è schierata pubblicamente sui social in difesa dell’aborto e contro quelle politiche che vorrebbero limitare questo diritto. Una presa di posizione netta, in piena campagna elettorale e a un mese dal voto del 25 settembre. Un tema forte e sensibile portato in primo piano davanti agli oltre 20 milioni di followers dell’imprenditrice digitale.

“Ora è il nostro tempo di agire e far si che queste cose non accadono”, ha scritto l’influencer su una storia Instagram, con sullo sfondo la foto di una sala operatoria. Il riferimento è al fatto che in moltissime zone d’Italia l’aborto è impossibile a causa dell’alto numero di ginecologi obiettori. In particolare Ferragni prende spunto da quanto sta accadendo nelle Marche, attaccando direttamente Fratelli d’Italia. “FdI ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni”, scrive la moglie di Fedez. Un messaggio chiaro che si lega alle elezioni politiche del prossimo mese, con Meloni che ha dato il via alla campagna elettorale di FdI proprio dalle Marche, con un comizio sul palco ad Ancona.

“Per abortire le Marche sono peggio del Texas”, aveva denunciato lo scorso giugno in Consiglio regionale la rappresentante del Pd Manuela Bora. Nella Regione, governata dal presidente meloniano Francesco Acquaroli -non si starebbero applicando le direttive del Ministero della salute sulla legge 194. Secondo la consigliera dem, la Regione non consentirebbe di praticare l’aborto farmacologico (con la pillola Ru 486) nei consultori. Le donne sarebbero così obbligate a rivolgersi agli ospedali.

Il punto è che le Marche sono tra le Regioni con il maggior numero di medici obiettori, con punte in alcuni ospedali dell’80%. In questo modo dunque il diritto delle donne di abortire, stabilito dalla legge, è di fatto limitato. Anche altre Regioni guidate dal centrodestra hanno adottato la medesima linea, vale a dire Umbria e Abruzzo. La prima ha previsto un ricovero obbligatorio di tre giorni in ospedale per le pazienti che dicono no alla gravidanza (e il divieto di aborto farmacologico nei consultori o a domicilio); nella seconda il governatore Marco Marsilio ha inviato una circolare raccomandando ai consultori di non prescrivere la “pillola del giorno dopo”. In aperto contrasto con quanto previsto dal Ministero della salute. Anche in Piemonte il centrodestra aveva chiesto di circoscrivere la pratica abortiva agli ospedali.

Da qui la decisione di Meloni di intervenire pubblicamente sul tema. Una presa di posizione da parte dell’influencer che non poteva lasciare indifferente la politica nazionale. La parlamentare Pd Alessia Morani ha twittato a proposito: “Grazie a Chiara Ferragni si accende un faro sulle Marche governate da FdI. Sono due anni che portiamo avanti questa battaglia nell’indifferenza dei più”. E sempre in casa dem Valeria Fedeli si domanda: “Cosa ne pensa Giorgia Meloni?”.

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