Asia Argento è l’italiana che con maggior forza ha denunciato le molestie sessuali nel mondo del cinema, parlando pubblicamente delle violenze subite dal produttore cinematografico Harvey Weinstein a Cannes nel 1997, quando lei aveva 21 anni, e contribuendo alla crescita del movimento Me Too.
Per questo, lo scandalo svelato dal New York Times che ha travolto l’attrice italiana ha suscitato molte critiche e reazioni inaspettate anche da donne come Rose McGowan, che in passato l’hanno affiancata nelle sue denunce.
Molti, infatti, hanno visto lo scandalo che ha coinvolto Argento come un segno dell’ipocrisia dietro il movimento Me Too.
Non sorprende che ad approfittare di una simile situazione sia proprio Harvey Weinstein. In una dichiarazione a Fox News, il suo avvocato Benjamin Brafman ha accusato Argento di “un incredibile livello di ipocrisia” e ha aggiunto che il caso “dovrebbe dimostrare a tutti quanto malamente le accuse contro Weinstein siano state effettivamente controllate”.
Adesso i sostenitori e le sostenitrici di Me Too si trovano ad avere a che fare con una domanda spinosa: come reagirà il movimento nei confronti delle vittime che vengono anche additate come carnefici?
Al quesito hanno provato a rispondere alcune femministe su Twitter.
Secondo Tarana Burke, una delle fondatrici di Me Too, solo attraverso il tipo di conversazioni difficili che suggerite da storie come quella di Asia Argento che il movimento può effettivamente avere successo.
“Un cambiamento può avvenire”, ha scritto Burke su Twitter. “Questo movimento sta creando dello spazio affinché ciò avvenga. Questo potrà succedere solo se apriremo il vaso di Pandora e ci abitueremo alla scomoda realtà che non esiste un solo modo di perpetrare e non c’è una vittima modello”.
“Siamo tutti esseri umani imperfetti e dobbiamo rendere conto per il nostro comportamento individuale”, aggiunge Burke. “Le persone useranno queste recenti notizie per cercare di screditare il movimento – non lasciamo che ciò accada. Questo è ciò di cui parla il Movimento”.
I’ve said repeatedly that the #metooMVMT is for all of us, including these brave young men who are now coming forward. It will continue to be jarring when we hear the names of some of our faves connected to sexual violence unless we shift from talking about individuals [+]
— Tarana (@TaranaBurke) 20 agosto 2018
“Persone ciniche useranno singoli esempi di cattivo comportamento delle donne per sostenere che le molestie sessuali e l’aggressione non fanno parte della misoginia strutturale, anche se tali abusi non hanno alcun genere”, ha twittato la scrittrice femminista Moira Donegan in risposta alle notizie su Asia Argento. “Ignorate queste persone; hanno scarso interesse per la giustizia”.
Lo scandalo su Asia Argento e Jimmy Bennett
Secondo quanto rivelato dal New York Times, Asia Argento, avrebbe risarcito con 380mila dollari l’attore e musicista Jimmy Bennett. Il giovane attore, oggi 22enne, sostiene di aver subito l’aggressione sessuale da parte di Asia Argento quando lui aveva 17 anni.
Da allora, Bennett pare aver avuto un crollo emotivo talmente forte da averlo condizionato sul set.
Persino Sky Italia ha preso posizione in merito alla vicenda sugli abusi sessuali in cui è stata coinvolta Asia Argento, dicendo che – se i fatti saranno confermati – la star sarà fuori dal programma X-Factor.
Asia Argento è stata tra le prime donne nel mondo del cinema a denunciare le molestie subite dal produttore Harvey Weinstein. A maggio 2018 ha tenuto pubblicamente un discorso contro Weinstein proprio al Festival del cinema di Cannes, durante il quale ha detto:
“Nel 1997 sono stata stuprata da Harvey Weinstein qui a Cannes. Avevo 21 anni. Questo festival era il suo territorio di caccia. Voglio fare una previsione: Harvey Weinstein non sarà mai più benvenuto qui. Vivrà in disgrazia, escluso dalla comunità che un tempo lo accoglieva e che ha nascosto i suoi crimini. E perfino stasera, seduti tra di voi, ci sono quelli che ancora devono essere ritenuti responsabili per i loro comportamenti contro le donne, che non sono accettabili in questo settore. Sapete chi siete. Ma soprattutto noi sappiamo chi siete. E non vi permetteremo più di farla franca.”
Movimento Me Too
Il movimento Me Too è una campagna femminista volta a denunciate le molestie e le violenze contro le donne, soprattutto sul posto di lavoro.
La campagna Me Too è partita dopo la pubblicazione delle inchieste giornalistiche sugli abusi sessuali commessi dal produttore statunitense Harvey Weinstein.
Si è diffusa in modo virale a partire dall’ottobre 2017, con un hashtag usato sui social per aiutare a dimostrare la frequenza della violenza sessuale e delle molestie subite dalle donne.
Tra le attrici che hanno denunciato le violenze di Harvey Weinstein, oltre ad Asia Argento, anche Salma Hayek, Rose McGowan, Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Cara Delevingne, Mira Sorvino, Rosanna Arquette e Lea Seydoux.
Il movimento Me Too è stato scelto come persona dell’anno 2017 dal Time.
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