“Da piccola vidi un film in cui c’era una ragazza a una festa in cui tutti erano benvestiti e si divertivano. Le veniva una crisi di panico: prendeva a mangiare qualsiasi cosa dal buffet, poi correva in bagno a vomitare tutto. Quella scena mi è entrata in testa e quando ho cominciato a non stare bene l’ho copiata – ha rivelato l’attrice –. La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa”. Lo racconta Ambra Angiolini a Sette del Corriere in una lunga intervista in cui parla delle sue fragilità e dei sui disturbi alimentari di quando era più giovane.
Una “colpa” dalla quale Angiolini è riuscita a non farsi risucchiare: “Alla gente interessava solo che tornassi magra, mentre io stavo facendo i conti con la voragine che avevo dentro. Allora ho chiuso gli occhi: non potevo farmi distrarre da quella roba, non potevo dare retta a loro prima di aver capito cosa mi stesse capitando”, ha continuato. E forse, proprio la forza del decidere da sé l’ha aiutata a ignorare il ritratto che la società le aveva fatto, quasi soffocandola: “La bulimia è come avere un tumore all’anima. Non c’è una cura immediata, uguale per tutti: è un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi la malattia diventa te e non te la levi più di dosso. Alle ragazze dico: ‘Cominciate a sfilarvela e a tenervela accanto. Farà un pezzo di strada con voi ma a un certo punto le lascerete la mano e se ne andrà’”, ha poi spiegato.
E in effetti, anche per la cantante la cura è arrivata con il tempo e fondamentale è stato l’affetto della famiglia: “Mia madre mi lasciava bigliettini, Post-it ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa, poi è stato importante sentire che non c’era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi”, ha confessato. La nascita della figlia Jolanda, concepita insieme a Francesco Renga (da cui Angiolini si è poi separata), è stata la ciliegina sulla torta di un percorso di rinascita: “Jolanda ha riempito un vuoto. Quando me lo sono trovata dentro la pancia ho sentito che quel pezzo d’amore che cercavo ovunque in realtà era dentro di me”.