“Non sono un pifferaio magico, ci vuole pazienza”. Amadeus commenta così l’inizio difficile nella sua nuova avventura a Discovery, con gli ascolti che stentano a decollare. “Il Nove è un canale ambizioso e sta cercando di diventare generalista. Il pubblico ha delle abitudini di sintonizzarsi su alcuni canali. Se mi sposto sul Nove con un programma conosciuto, ci vuole pazienza”, dice il conduttore di , intervistato in radio durante il programma Password su Rtl 102.5.
Chissa chi è, il suo nuovo programma quotidiano nella fascia access prime time, oscilla intorno al 3% di share. Le critiche? “Sono stato abituato a cinque anni di Sanremo, dove ho accumulato una serie di polemiche, molte delle quali pretestuose. Questo ti aiuta ad andare dritto per la tua strada”, risponde Amadeus. “Se perdi tempo a rimanerci male o a rispondere, ti distrai e perdi energia. Ma sarei bugiardo se dicessi che non ci soffro per niente”.
“Sanremo mi mancherà, è chiaro. Mi mancherà, mi manca ascoltare le canzoni”, confessa il conduttore, che per cinque anni è stato direttore artistico del Festival.
“Ognuno di noi – riflette – fa un mestiere e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una comfort zone, ma dentro di me tendo ad essere irrequieto. Non sono Cristiano Ronaldo che va in Arabia. Ho una visione delle situazioni, ma non ho una sfera magica”.
Amadeus ricostruisce poi come è maturata in lui l’idea di lasciare la Rai per passare al Nove: “La proposta di Discovery – dice – è arrivata dopo Sanremo. Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, ecco perché non ho potuto pensare a progetti nuovi. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così non la prendi alla leggera”.
“In tutta la mia vita – conclude Amadeus – ho dato ascolto all’istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta”.
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