“Perché ho accettato di interpretare Rocco Siffredi? Perché odio il bigottismo del nostro paese e interpretare Rocco mi pareva una grande idea per litigare con tutti”. Così Alessandro Borghi ha commentato la sua scelta di accettare il ruolo del re del porno nella nuova serie Netflix Supersex, liberamente tratta dalla biografia di Rocco Siffredi, oggi 58enne. Un progetto “caldo” in tutti i sensi, per la portata del personaggio tra i nomi più noti del settore e per la messa in scena degli episodi, che conterranno scene di sesso esplicito ispirate alle sue pellicole hard.
“Su 95 giorni di lavoro sul set, almeno 50 erano scene di sesso”, le parole (riportate da Il Messaggero) di Alessandro Borghi, 35 anni, che interpreta – inclusa la nudità frontale – il Rocco adulto, mentre Saul Nanni, 24 anni, sarà Siffredi da ragazzo. “Perché ho accettato? Perché odio il bigottismo del nostro paese e interpretare Rocco mi pareva una grande idea per litigare con tutti”.
“C’è gente che appena sapeva che la serie era su Rocco ci negava il permesso di girare nelle loro case ha detto Borghi. Ma quando ho fatto Suburra (nei panni di un malavitoso, ndr) nessuno mi ha mai chiesto perché avessi accettato di girare un personaggio così controverso”, ha proseguito Borghi.
Dalla produzione The Apartment con la Groenlandia di Matteo Rovere, tra i registi della serie insieme a Francesca Mazzoleni e Francesco Carrozzini, è stato poi corretto il tiro: “Nella serie ci sono sequenze forti, diciamo più plastiche, che fanno la differenza: la rappresentazione della sessualità è quasi scomparsa da cinema e tv in Italia. Ma non è solo quello – ha spiegato Rovere -. Il sesso viene messo in scena, ma anche problematizzato. Racconteremo una storia che è un romanzo di formazione di un uomo che è a suo modo sintesi del contemporaneo”.