Non c’è evento su cui Alba Parietti non abbia qualcosa da dire o su cui abbia un’esperienza da raccontare a telecamere accese, per cui anche in piena emergenza Covid si ripete lo stesso schema, con siti, programmi e giornali che le vanno dietro senza verificare le dichiarazioni antecedenti. Questa volta “la notizia” viene data in diretta a Carta Bianca. La ex showgirl, come narrato dalla conduttrice Bianca Berlinguer, le invia un messaggino ieri sera per comunicarle che ha avuto il Covid e come di norma scatta l’ospitata tv per annunciarlo in esclusiva.
E qui iniziano i problemi. La redazione del programma, probabilmente fidandosi della Parietti, non verifica il racconto e la Parietti, in sintesi, in tv ieri dice questo: Io sono sempre stata una cittadina modello con mascherine e cautele, mi rendevo conto da febbraio che la situazione era grave. I primi di marzo ho contratto il virus. Il 9 marzo ho avuto i sintomi. Ho intuito che forse ero infetta perché avevo mal di gola, raffreddore, spossatezza. Qualche giorno dopo ho avuto per un giorno 37, 2 di febbre e con la Tachipirina sono guarita. Per 14 giorni mi sono chiusa in camera in auto-isolamento. Non sono mai uscita per mia scelta. Ho scoperto di essere stata infettata da un test sierologico fatto un mese e mezzo dopo.
Infine, elogiata per la sua serietà, butta lì la frase complottista: “Sono stata così accusata di allarmismo che non ho più potuto parlare in tv di Coronavirus fino a questa sera!”. Finisce la puntata e gli spettatori iniziano a far notare una serie di contraddizioni che erano già stati fonte di polemiche con la Parietti sulle sue pagine social a inizio emergenza.
La Parietti infatti ha affermato di essere stata terrorizzata fin da febbraio dal pericolo epidemia, ma a marzo, fino alla vigilia della chiusura del paese il 7, era a sciare a Courmayeur con gli amici. Le numerose foto postate sulla sua pagina senza mascherina lo confermano.
In base al suo racconto, durante quella vacanza, se i sintomi sono apparsi il 9, lei era già infetta, quindi avrà (forse) infettato qualcun altro. Se fosse rimasta prudentemente a casa e dintorni come molti italiani in quei giorni in cui già c’erano contagiati e morti, non sarebbe accaduto. Ed era dunque (inconsapevolmente si presume) infetta anche l’8 marzo quando ha partecipato in studio a una puntata di Live- Non è la D’Urso. Guarda caso, i sintomi sono iniziati proprio il giorno dopo.
Dice di aver sospettato di avere il Covid dal giorno 9 marzo ma, come afferma Caterina Collovati ospite dello stesso programma, non ha avvisato nessuno del suo sospetto, né Mediaset né gli ospiti che erano con lei il giorno prima.
Afferma, dal 9, di aver fatto una quarantena di 14 giorni chiusa in camera ma il 22 marzo era già ospite di Barbara D’Urso in studio. Il 22 marzo, se la matematica non è un’opinione, sono 13 giorni dopo la comparsa dei sintomi che ha riferito, per cui non è stata 14 giorni chiusa in camera ma col sospetto di avere il virus è andata in tv, viaggiando e entrando in contatto con persone nello studio. Inoltre, la Parietti non lo sa, ma la quarantena non andrebbe fatta da quando compaiono i sintomi ma possibilmente da quando scompaiono del tutto.
Inoltre è tornata in studio, in tv, il 29 marzo, senza aver fatto tamponi e di nuovo senza sapere se era contagiosa o no. Infine, in una foto Instagram del 10 marzo, quindi dopo un giorno dalla comparsa dei sintomi, chiede dove può andare a donare il sangue. Strano per una che da 24 ore pensa di avere il Covid. Ma lei si giustifica dicendo che “era per il futuro”.
Il 20 marzo posta un selfie e scrive: “La vita scorre ugualmente: un film, ginnastica in casa, tinta comprata al supermercato, piccola uscita di 5 minuti col cane, cuciniamo…”. Insomma, a 11 giorni dalla comparsa dei sintomi dice di stare bene e di uscire, non di essere chiusa in camera. E in effetti molti commentatori le ricordano che a marzo postava foto in cui usciva di casa.
Caterina Collovati ha così commentato la vicenda: “Se Alba Parietti si erge a scrupolosa cittadina, consapevole più degli scienziati della gravità del virus, le ricordo che ha compiuto un’azione molto grave, visto che esisteva l’obbligo di segnalare i casi e di mettere in allerta i contatti avuti. Parla di quarantena volontaria, chiusa in una stanza per evitare di infettare la domestica, salvo uscire molto rapidamente dalla camera, infilarsi il vestitino, e recarsi da Barbara D’Urso a Live il 22 marzo nemmeno allo scadere del 14 esimo giorno di clausura e il 29 marzo ancora. Ora, fortunatamente, a me non è successo nulla, agli altri non so, ma vorrei smetterla di sentire lezioni su come ci si comporta, sull’utilità della mascherina e su quanto sono stupidi gli italiani, tranne lei, ben inteso”.