Achille Lauro: “Io gay? Lo decide il caso”
Achille Lauro, protagonista indiscusso del festival di Sanremo per i suoi look eccentrici, ha parlato di sé nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Intervistato da Aldo Cazzullo, ha parlato del significato della sua canzone e del motivo per cui ha deciso di animare il palco dell’Ariston con una serie di travestimenti da fare invidia a David Bowie.
“Il palco del festival è talmente importante che mi pareva giusto usarlo. Volevo portare una canzone che fosse anche un’opera teatrale, un live in quattro minuti. Non volevo solo farla ascoltare, ma farla vedere. Uno pensa: questo è pazzo. In realtà, ogni canzone ha un colore. Si tratta di vestirla”, ha detto Lauro.
E su “Me ne frego“, il brano cantato a Sanremo, ha dichiarato: “La canzone non c’entra con la politica. Non significa “non mi interessa”, significa facciamolo, viviamolo. È il racconto di una relazione d’amore, e dell’evoluzione di un personaggio. San Francesco ha rinunciato alla ricchezza per vivere una vita povera e libera…”
Eppure San Francesco non vestiva Gucci.
“È vero che i vestiti sono Gucci, opera di Alessandro Michele: un personaggio settecentesco; non un business man, un genio, cresciuto come me nella periferia di Roma, a Val Melaina. Ma il progetto è mio e del gruppo che lavora con me. La marchesa Casati Stampa ha ispirato poeti come d’Annunzio, è stata una mecenate che ha rinunciato alla vita privata per diventare un’opera d’arte vivente. Anch’io volevo usare il corpo come una tavolozza, darlo all’arte, diventare un quadro sul palco di Sanremo”, ha raccontato Lauro, arrivato ottavo in classifica alla 70esima edizione del Festival.
“Ziggy Stardust, la figura che ho interpretato, era uno degli alter Ego di David Bowie. Esprime il rifiuto degli stereotipi sessuali”, ha inoltre affermato.
“Un altro momento-cult è stato il suo bacio con Boss Doms. Lei è etero, gay, fluido?”, domanda Cazzullo su una delle scene topiche di Sanremo.
E lui risponde: “Questo lo lascio al caso”.
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