“L’agente 007 non sarà mai una donna”. A dirlo non è un uomo, ma Barbara Broccoli, produttrice della saga di 007, donna dalla quale sono passate tutte le decisioni relative ai film.
Insomma, il più popolare agente segreto del mondo, nato dalla penna di Ian Fleming, non si tocca: “Bond è un uomo – ha detto la produttrice – è un personaggio maschile. È nato nei romanzi come personaggio maschile e credo proprio che resterà tale”.
D’altra parte “va bene così. Non dobbiamo trasformare protagonisti uomini in donne… Piuttosto creiamo più personaggi donne con storie specificatamente cucite loro addosso”, ha precisato.
La Broccoli ha poi riconosciuto che James Bond non può essere considerato propriamente una bandiera del femminismo ma anche che chi legge i film in questo modo “fa riferimento alle prime pellicole. È stato scritto negli anni Cinquanta, ci saranno necessariamente aspetti nel Dna di Bond che non cambieranno”.
“Trasformazioni? Io ho cercato di fare la mia parte – le parole della produttrice – in particolare con i film con Daniel Craig: sono molto aggiornati in termini di come viene vista la donna”.
Sforzi apprezzati da diverse attrici. Tra queste Rosamund Pike, che ha ricoperto il ruolo di Bond girl nell’episodio del 2002 “La morte può attendere”.
“Ripenso a quella esperienza e mi dico: Dio mio, Barbara Broccoli era anni avanti tutti questi movimenti, #MeToo e Time’s Up. Non c’è stato un momento in cui mi sia sentita a disagio su quel set”, le parole dell’attrice.
Ok, va bene: Bond non sarà mai una donna. Ma una regista o sceneggiatrice per i futuri capitoli? “Assolutamente sì, anzi da produttrice donna non posso che augurarmelo”, le parole della Broccoli.