Ultimi sondaggi politici oggi: Salvini ha un nemico pericolosissimo. E non è affatto quello che immaginereste
“Solo Salvini è il nemico di Salvini”: è la tesi di Ilvo Diamanti, su Repubblica, alla luce degli ultimi sondaggi politici. L’opposizione al leader leghista non esiste. O almeno non viene dall’esterno. L’incertezza regna sovrana: cosa succederà nelle prossime settimane? Il governo giallo-verde regge? Che effetto avranno i vari scandali della Lega sul consenso a Salvini?
“L’impressione è che questi avvenimenti non abbiano avuto e non possano avere conseguenze sotto il profilo dei consensi. Politici e personali. Per la Lega e per Salvini. Il che è lo stesso. Perché la Lega si identifica in Salvini”, scrive Ilvo Diamanti.
Diamanti cita gli ultimi sondaggi politici oggi, che vedono la Lega salire ancora, e attestarsi oltre il 35 per cento.
“La fiducia personale nei confronti di Salvini resiste, su livelli molto elevati. Come se il vento dell’Est avesse sollevato, in Italia, una reazione di (auto)difesa, da parte della base leghista”, è la lettura che ne dà Diamanti.
Secondo l’analista, in Italia, due terzi dei cittadini hanno sempre invocato l’avvento dell’Uomo Forte. Ma questo può avere un risvolto particolare nel caso di Salvini.
L’effetto “Moscopoli” sul consenso della Lega
“Più delle trame russe e dei sospetti, anzi, le evidenze, circa i favori richiesti alla Russia dagli amici di Salvini, infatti, l’unico soggetto e oggetto in grado di indebolire il consenso verso Salvini e della Lega è Salvini stesso”.
Per Diamanti, scandali come quello di Savoini e i soldi dei russi, non hanno avuto e presumibilmente non avranno influenza sul sentimento popolare e i consensi nei confronti di Salvini. La corruzione ormai è sempre più considerata una componente imprescindibile del sistema politico italiano.
Otto cittadini italiani su 10 pensano che la corruzione attuale sia pari a quella dell’era Tangentopoli, o addirittura di più.
Le relazioni pericolose di Salvini con la Russia non fanno notizia, non creano indignazione. E forse, secondo Diamanti, sta qui il nodo della questione:
“Perché gli italiani si dovrebbero distaccare da Salvini e dalla Lega se, in fondo, la Lega di Salvini riproduce il copione di una storia nota? Forse proprio per questa ragione. Almeno, in prospettiva. Perché ne “corrompe” l’immagine di diversità. Ne contraddice la “singolarità”. Ne erode il senso di “differenza” che il leader ha impersonato fino a oggi”, scrive Diamanti.
Salvini, ingabbiato nelle solite dinamiche viste e straviste, rischia di soccombere sotto il peso del vecchio sistema, che voleva invece rompere e stravolgere. E questo potrebbe portarlo a perdere quel ruolo di Capitano, autorevole e credibile, che lo ha portato in pochi mesi a raddoppiare il suo consenso e diventare il leader indiscusso del paese.
E se la Lega diventa un partito di sistema, accomunato alla classe dirigente della Prima Repubblica, invischiato fino al collo in tangenti e corruzioni, allora Salvini rischia di esserne “contaminato” e “indebolito”, sostiene Diamanti.
“Di apparire non più un “uomo forte”, ma “uno come gli altri”. Un “politico”. Perché se diventa “uno come gli altri”, “uno dei tanti”, allora rischia di perdersi. In mezzo agli altri”.
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