Sondaggi oggi 27 aprile 2020: italiani contrari a ripresa campionato calcio
Gli italiani sono contrari alla ripresa del campionato di calcio: lo dicono gli ultimi sondaggi emersi nella giornata di oggi, lunedì 27 aprile 2020. In particolare, ad occuparsi dell’argomento è stata una rilevazione effettuata da IZI, in collaborazione con Comin & Partners, che ha realizzato lo studio su un campione di 1006 persone, residenti in Italia, intervistate in modalità Cati-Cawi. Secondo il sondaggio condotto da IZI, il 64 per cento degli italiani è contrario alla ripartenza del campionato di calcio. La motivazione prevalente, per quasi la metà dei contrari, è che giocare non sarebbe sicuro dal punto di vista sanitario, mentre un terzo crede che rappresenti un settore come tutti gli altri e quindi non debba essere privilegiato l’accesso a test e tamponi.
Dello stesso avviso sono quanti si dichiarano “molto” o “abbastanza” tifosi di calcio, che rappresentano quasi il 60 per cento degli intervistati. Anche fra questi oltre la metà, il 51 per cento, è contraria al riavvio dei campionati, sia pure a porte chiuse. Solo un terzo (il 36 per cento) si dichiara favorevole alla ripartenza di campionati. Fra questi la metà lo ritiene un volano di crescita economica troppo importante per il Paese. Mandare avanti i campionati, poi, per il 26 per cento significa evitare che la crisi infligga un duro colpo anche alle società professionistiche. Solo al 19% dei favorevoli interessa, invece, che sia assegnato un vincitore. Secondo il 4 per cento degli italiani, infine, il calcio a porte chiuse non sarebbe vero calcio.
A decidere le sorti dei campionati nel nostro Paese dovrebbe essere il Governo per il 77 per cento degli italiani, mentre per il 15 per cento l’ultima parola spetterebbe alla Figc e per il restante 8 per cento al Coni. Nel 70 per cento dei casi, gli appassionati di calcio dichiarano di aver sentito la mancanza delle partite di calcio in questi quasi due mesi di lockdown. Tuttavia, il 44 per cento di loro non ha sopperito in alcun modo alla mancanza delle partite, mentre il 24 per cento ha visto vecchi match in televisione, il 17 per cento video in rete, il 15 per cento ne ha parlato con gli amici al telefono o in chat.
Come si fanno i sondaggi?
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.
Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti.
Le interviste di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.