Articolo originale di lincmagazine.it
Che siano una GIF, un file audio, un video, un meme, un dipinto in 3D, un oggetto di un videogioco…Tutto questo può diventare un NFT (non-fungible token), ovvero non replicabile. In pratica il concetto di “pezzo unico”, ma in formato digitale. Esistono dal 2017, ma è solo di recente che hanno acquisito grande popolarità, grazie anche al clamore mediatico scoppiato in seguito a vendite milionarie, come i 91 milioni di dollari di “Merge” dell’artista Pak, venduta a 28.984 persone che hanno acquistato le 266.445 unità di quest’opera. Un mercato in pieno boom, che secondo le più recenti statistiche vale più di 40 miliardi di dollari e che nel 2021 ha registrato volumi di vendita pari a circa 24.9 miliardi (dati DappRadar).
Una bolla speculativa destinata a scoppiare com’è successo ai bitcoin? Difficile dirlo. Di sicuro nascondono una realtà complessa, legata a doppio filo (binario) alle blockchain, i registri digitali che, come nelle criptovalute, ne certificano la proprietà e che aprono, ai soli proprietari, le porte a un universo di beni e servizi dedicati ed esclusivi.
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