Walter Nudo ha pubblicato ieri un video su Instagram dall’aeroporto di Linate, davanti a un cartellone pubblicitario di Valentino, facendo scatenare le polemiche.
Colpito dai modelli protagonisti e dal loro look e abbigliamento unisex, Nudo è andato dritto al punto. “Attenzione, stiamo attenti. Ne va del bene dei nostri rapporti” ha scritto nel post, spiegando poi nel video: “Sono a Linate e sto vedendo questa pubblicità di Valentino. In questa pubblicità non vedo nessuna mascolinità e nessuna femminilità. Se questo è il messaggio che diamo ai ragazzi, i ragazzi non hanno punti di riferimento, non hanno basi. Se escono di testa con questa confusione è normale, se vanno dallo psicologo è normale perché noi non li aiutiamo per niente”. Infine l’appello: “Cerchiamo di essere un pochino più chiari noi adulti, cerchiamo di avere un po’ più di responsabilità e far capire ciò che è maschile e ciò che è femminile, perché in una coppia questo è importante”.
Molte le critiche: “Spero sia chiaro che viviamo nel 2023, ma cosa vuol dire mascolinità e femminilità” fa notare un follower, e ancora: “È proprio tartassando i bambini, poi ragazzi e poi uomini con questi concetti stereotipati di ciò che è maschile e ciò che è femminile che creiamo dei mostri disadattati, incapaci di abbracciare la propria realtà, troppo frustrati per esprimere la loro essenza perché torturati e costretti dall’immagine che la società ha scelto per loro”. Le affermazioni di Walter Nudo sono “terrificanti” per molti e tra questi anche diversi nomi noti, tra cui i designer Marcelo Burlon, che commenta senza mezzi termini: “Sei uno sfigato. Punto”. Un altro sentenzia: “Sarebbe meglio Walter Muto”.
L’attore ha risposto a qualcuno sui social, tra i commenti: “La società sta cambiando, ma la domanda è: in meglio o in peggio?”. La replica definitiva in un altro video, in cui si lascia scivolare addosso tutti gli insulti e le critiche: “C’era una volta un tizio chiamato Buddha, che dopo aver viaggiato per molti anni si fermò e diede un discorso. C’era una persona che non faceva altro che insultarlo e Buddha non gli prestò nessuna attenzione, andò avanti per la sua strada e fece il suo discorso. Quando finì, questa persona gli si avvicinò e chiese perché avesse fatto finta di nulla. Buddha gli fece una domanda: ‘Se c’è una persona che vuol dare un regalo a un’altra persona e l’altra persona lo rifiuta, questo regalo a chi appartiene?’. Appartiene a me, al donatore”. Qui la lezione: “Bene, è così. Questa rabbia appartiene al donatore, non al Buddha. Grande lezione, eh?”.