Tutti a Berlino! È questa la moda del momento in Italia ed in Europa. La Germania resta la meta preferita di tanti giovani (e meno giovani) in cerca di fortuna.
Vengono subito in mente, ovviamente, i racconti ironici e divertenti dello scrittore tedesco di origine turca Rafik Schami sulle sue esperienze di straniero in Germania: dal controllo del passaporto alla richiesta del permesso di soggiorno, fino alle più diverse esperienze di vita quotidiana dopo anni trascorsi in Germania.
Recentemente il settimanale Der Spiegel ha raccontato le storia dei nuovi Gastarbeiter. Provenienti dai Paesi dove la crisi economica si è fatta sentire di più, i nuovi lavoratori provano a reinventarsi una vita nel territorio federale. Tra le mete preferite, ovviamente, c’è Berlino. Non solo perché è la capitale, ma soprattutto perché Berlino è una città in forte espansione culturale, economica, urbanistica e sociale. Una trasformazione costante che dura dalla caduta del Muro.
Trasferirsi a Berlino non è sempre facile nonstante la città permetta di vivere in un contesto internazionale e multiculturale e sia una delle città dove è facile stringere relazioni sociali.
Un recente libro di due italiani a Berlino, Simone Buttazzi e Gabriella Di Cagno, spiega come prepararsi alla “deutsche vita”. Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga (edizione Quodlibet) è molto utile per capire quali errori evitare e quali sono i passaggi burocratici da fare una volta arrivati nella capitale.
Chi ci è già passato, leggendo il libro, afferra immediatamente quanto sia utile questa guida. Dalle scuole di lingua (molto utili nella fase iniziale) all’iscrizione al comune, dai consigli per gli affitti o per l’acquisto all’assicurazione sanitaria fino ai consigli utili su come vivere la propria quotidianità nel proprio condominio senza fare errori, Tutti a Berlino è una guida molto ben fatta e scritta da persone che hanno già una certa esperienza della vita berlinese.
Il libro ha anche un’interessante appendice con la segnalazione di numerosi siti indispensabili per orientarsi bene, con le illustrazioni dei principali modelli di modulistica con i quali il neo-arrivato a Berlino dovrà confrontarsi ed, infine, un fondamentale glossario.
Consiglio vivamente la lettura di Tutti a Berlino. È, però, indispensabile una riflessione finale stimolata, tra l’altro, da un bel capitolo di questa guida: (Non) Lavorare stanca. “Berlino non è la terra promessa” (pag. 79). La capitale tedesca non è l’Eldorado. Troppi italiani si trasferiscono a Berlino perché pensano che una volta lì, la loro vita avrà una svolta e troveranno in breve tempo la propria realizzazione professionale.
Niente di più falso. Berlino non è la città degli affari. Amburgo, Francoforte e Monaco sono città dove si svolgono i principali scambi commerciali e sono città più ricche. Berlino, però, è la città delle tante piccole possibilità. Come si legge in Tutti a Berlino: “Berlino offre pochi impieghi qualificati, stabili e ben retribuiti. In compenso è possibile accedere a lavori temporanei, stagionali, part-time…soprattutto nei settori gastronomia, benessere, nuove tecnologie e turismo.”
Berlino non sempre è la meta giusta. Dipende molto da ciò si ha in mente. Berlino è piena di italiani che sono lì ma non si sa bene per quale motivo e che vivono in una specie di limbo: lavorano poco e saltuariamente, mantengono un legame molto forte con l’Italia e con il tempo finiscono per perdere di vista il vero obiettivo per cui si sono trasferiti.
Un tempo Berlino era la capitale europea degli artisti. Ma non è più così. Berlino sta tornando la città monumentale degli anni Trenta prima che la storia del Novecento si accanisse su di essa. Se negli anni Novanta e nei primi anni Duemila la capitale tedesca è stata il “rifugio” di numerosi artisti, oggi non è più così: Bruxelles e Leipzig (due città agli antipodi) attirano molti più artisti.
Insomma: prima di decidere di trasferirvi in Germania e fare di Berlino la vostra città, leggete attentamente Tutti a Berlino di Simone Buttazzi e Gabriella di Cagno.