Il 30 luglio il parlamento tunisino ha votato a maggioranza la sfiducia verso il primo ministro Habib Essid, portando così alla caduta del governo. In tutto 188 parlamentari hanno votato contro l’esecutivo.
Essid, al governo da meno di due anni, ha ricevuto numerose critiche da parte dei suoi oppositori per non essere stato in grado di portare avanti le riforme in campo economico che erano nel programma di governo.
Nel giugno 2016 il presidente tunisino Beji Caid Essebsi aveva proposto un governo di unità nazionale per superare i problemi in materia economica che stanno colpendo il paese in questo periodo.
Oggi in Tunisia la disoccupazione ha toccato il tasso più dalla rivoluzione del 2011 che portò alla caduta del presidente Zine al-Abidine Ben Ali. Una disoccupazione molto diffusa soprattutto tra i giovani, dal momento che uno su tre, nel paese, non ha lavoro.
La Tunisia è stato il primo paese a far cadere il proprio governo nel 2011 nel corso dell’ondata di proteste nota come Primavera araba, nonché l’unico dei paesi ad avervi partecipato che oggi ha una democrazia parlamentare funzionante.