La pilota britannica Tracey Curtis-Taylor ha volato in solitaria su un vecchio biplano del 1942 dal Regno Unito fino all’Australia.
Partita a ottobre a bordo di un Boeing Stearman Spirit dall’aeroporto di Farnborough, nel Sud dell’Inghilterra, Tracey Curtis-Taylor ha percorso 21mila chilometri, attraversando 23 paesi e facendo 50 soste per il rifornimento di carburante prima di atterrare a Sydney sabato 9 gennaio.
La rotta percorsa dall’aviatrice ha attraversato l’Europa e il Mediterraneo, prima di arrivare in Giordania e poi sorvolare i deserti arabi. Dopo aver superato il Golfo di Oman, Curtis-Taylor si è diretta verso il Pakistan e quindi ha attraversato l’Asia, fino ad arrivare in Australia.
(Una mappa realizzata dalla Bbc con le tappe del viaggio di Tracey Curtis-Taylor)
Appena scesa dal biplano la pilota ha detto “ho bisogno di bere e di un parrucchiere” scherzando con il pubblico che era andata ad accoglierla al suo arrivo. Curtis-Taylor, che si fa chiamare “Bird in a biplane” ha detto di sentirsi “euforica” per l’impresa appena compiuta.
(Un video che mostra il sorvolo delle coste della Tailandia da parte di Tracey Curtis-Taylor)
Tracey Curtis-Taylor ha compiuto questa impresa per celebrare le gesta dell’aviatrice britannica Amy Johnson che nel 1930 era stata la prima donna a volare in solitaria dal Regno Unito all’Australia.
“Spero che le ragazze e le donne pensino a questa impresa come un incoraggiamento a fare scelte coraggiose e a realizzarsi” aveva detto la pilota all’emittente britannica Itv spiegando le ragioni della sua impresa.
Il biplano verrà ora trasportato a Seattle dove, nel prossimo anno, Tracey Curtis-Taylor ha in programma una nuova impresa attraverso i cieli americani.
(Una foto pubblicata su Intagram del Boeing Stearman Spirit del 1942 in volo)