Confcommercio, premurosa e romantica, scatta una foto black and white degli italiani. Ci siamo tutti: bambini, anziani e anche il vicino di casa. E tutti, sempre molto romanticamente, ritratti al cellulare. Almeno negli ultimi vent’anni. C’è chi compone un sms, chi scatta una foto e chi chiama la fidanzata. La spesa per le novità tecnologiche è aumentata, in particolare per la telefonia mobile, gli smartphone, i tablet e così via.
Dal 1992 ad oggi la spesa per la telecomunicazione è quadruplicata. Se prima il nostro paniere ne registrava solo un modesto 0.8%, ora questo genere di uscita rappresenta il 3,3% della nostra abitudine di consumo. Al contrario sembrerebbero diminuiti lo shopping nel settore dell’abbigliamento, gli investimenti nei mezzi di trasporto, i pasti a casa propria e il benessere personale. Insomma, niente più pranzo della domenica. A essere onesti, secondo Confcommercio, in crescita sono anche le spese per il tempo libero, salite dal 6,9 all’8,8%, quelle per i pasti consumati fuori casa (dal 6,3% al 7,4%) e i risparmi destinati a viaggi e vacanze (dal 2,6% al 3,1%).
I numeri, comunque, parlano chiaro: negli ultimi vent’anni è cambiato il nostro lifestyle e, hamish a parte, quasi tutti ormai sono in possesso di un telefono cellulare. Chi non è proprietario di uno dei più aggiornati strumenti tecnologici, si limita ad ambirne un esemplare. Nonostante l’ascesa sporporzionata della moda del baffo ottocentesco, dei dresscode di inizio secolo (passato) e della politica in perpetuo contatto diplomatico con il medioevo de “Il nome della rosa”, la tecnologia ci ha irrimediabilmente vinti. Aggiungiamo infine un ultimo dato di fantasia. Tra qualche millennio avremo dieci pollici opponibili: uno per cellulare.