Appena tornata in Libano dopo una lunga pausa in Italia controllo il sito della BBC per vedere cosa c’è di nuovo in Siria. Trovo due incredibili pezzi di Paul Wood, uno sul recente assassinio di un capo dell’esercito siriano libero e l’altro sul cannibale “siriano mangia cuori”. Partiamo dal primo, anche se so che l’attenzione ora è tutta focalizzata sul Hannibal siriano. Kamal Hamami era un militare del Supreme Military Council dell’Esercito siriano libero, e come tale era costretto a parlare di strategie di attacco con i gruppi affiliati ad al Qaeda che in Siria portano avanti con maggiore “efficacia” la lotta contro il dittatore Bashar al Assad.
Al Qaeda è presente sotto due forme in Siria: come gruppo sparso a macchia di leopardo e come governatorato nell’Est del paese al confine con l’Iraq. Il gruppo si chiama “Stato islamico dell’Iraq e del Levante” (noto anche col nome di Jabhat al Nusra), il governatorato è invece lo “Stato islamico di Raqqa”. Il signor Hamami si era recato ieri sera ad una riunione con i qaidisti nella provincia di Latakia dove è stato assassinato. La notizia è stata data dal portavoce dell’Esercito siriano libero Qassem Saadeddine prima a Reuters poi alla BBC. Potevano non farlo, potevano tenerla nascosta. E invece i “moderati” hanno voluto denunciare quel che accade per richiamare l’attenzione dell’Occidente. “Guardate con chi abbiamo a che fare”, è un po’ questo il messaggio. Senza sottovalutare poi la cattiva pubblicità che fanno agli islamisti sempre più impopolari in Siria a causa delle esecuzioni sommarie che compiono in nome della sharia.
La seconda notizia riguarda l’intervista a tu per tu con Abu Sakker, 27 anni, beduino di Homs, noto in rete per aver “mangiato il cuore del nemico”. Primo caso di antropofagia in questo conflitto. http://www.bbc.co.uk/news/magazine-23190533 . Il video è stato diffuso il 13 maggio scorso con titoli come questo “Orrore in Siria: ribelle strappa il cuore a un soldato e lo mangia”. Non linko il video, sono contraria alla diffusione di immagini raccapriccianti, ma è facilmente reperibile in rete. Nell’intervista Abu Sakker ammette di non aver mai fatto una cosa del genere prima e parla dei massacri subiti dagli alawiti (i nemici) delle donne violentate e dei bambini sgozzati.
Anche qui scene non raccomandabili si possono trovare i video dei massacri di Hula, Banias e altri perpetrati presumibilmente dagli alawiti contro i sunniti. Una parte dell’intervista di Paul Wood è poi dedicata al capo dell’Esercito siriano libero, Salim Idrss. “Perché non punite gesti come quello di Abu Sakker?” Chiede il giornalista. “Perché voi occidentali vi concentrate su questo caso di cannibalismo e non sui 90.000 mila morti del conflitto?” risponde l’ufficiale. “Come faccio a punire Abu Sakker, ha il suo battaglione finanziato da chissà chi. Siamo un esercito rivoluzionario non un apparato strutturato. Abbiamo condannato il suo atto ma non abbiamo il potere di prendere altre misure”. Una debolezza che si concretizza drammaticamente con la morte di Kamal Hamami partito alla volta di Latakia per una riunione militare con i qaidisti e mai più tornato.