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Sport, Resistenza e Seconda Guerra Mondiale

Un convegno sabato a Marzabotto approfondirà il ruolo dello sport durante la Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza

Di Nicola Sbetti
Pubblicato il 17 Apr. 2015 alle 15:18

A settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la Società Italiana di Storia dello Sport organizza nella giornata di sabato 18 aprile un seminario di studi dal titolo: “Sport e Seconda Guerra Mondiale. Dal totalitarismo nazifascista all’eredità della Resistenza”. L’evento si svolgerà nella sala consiliare del comune di Marzabotto, una delle città simbolo della Resistenza italiana, e i lavori si apriranno con il ricordo della strage di Monte Sole.

Dal 1939 al 1945, nonostante la violenza del secondo conflitto mondiale, lo sport non arrestò mai completamente la propria attività. Non mancarono nemmeno incontri internazionali che avevano lo scopo di rafforzare le reciproche alleanze. Molti sportivi imbracciarono le armi, ma alcuni – soprattutto i campioni – furono esentati perché le loro esibizioni contribuivano a tenere elevato il morale delle truppe. 

Dopo il 25 luglio e l’8 settembre 1943 gli sportivi italiani, come il resto della popolazione, si trovarono di fronte al dilemma del “da che parte stare”. Alcuni giurarono fedeltà alla Rsi altri scelsero la Resistenza, altri ancora si nascosero in attesa di tempi migliori. Alcune di queste storie sono state pubblicate nel libro “Sport e Resistenza” di Sergio Giuntini, altre emergeranno nel convegno di domani, ma per la storia dello sport la Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza rappresentano due filoni di ricerca che dovranno essere ulteriormente approfonditi anche in futuro.

Per il programma e le informazioni logistiche si veda il sito della Società Italiana di Storia dello Sport.

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