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I secondogeniti sono le “pecore nere” della famiglia. Lo dice la scienza

Di Francesca Ceccarelli
Pubblicato il 19 Giu. 2019 alle 16:10 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:16

Secondogeniti più ribelli studio | Secondogeniti più ribelli e difficili da gestire? Tutto normale, lo dice la scienza. Infatti, uno studio del National Bureau of Economic Research, condotto su un campione proveniente dagli Usa e dall’Europa, suggerisce che i secondogeniti diano più problemi dei primi.

Da anni la scienza si focalizza sullo studio dell’ordine di nascita dei figli per capire determinate dinamiche comportamentali che li riguardano. Chi va meglio a scuola, chi è più intelligente, chi ha più successo.

Questo nuovo studio concentra l’attenzione invece sui secondogeniti cercando di trovare correlazione tra eventuali atteggiamenti più ribelli e l’ordine di nascita.

Oggetto dei ricercatori un campione di circa due milioni di nascite avvenute tra la Danimarca e la Florida, tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila: a questo hanno aggiunto il numero di famiglie con due figli e più e il sesso dei nati.

Inoltre per incrociare i dati i ricercatori hanno raccolto età e provenienza dei genitori, stato sociale, la distanza temporale tra le nascite e poi eventuali dati penali o simili.

Secondogeniti più ribelli studio | risultati

Nonostante la grossa distanza geografica e la varietà del campione sociale, i risultati sono stati molto simili: i secondogeniti, in modo particolare quelli di sesso maschile, hanno evidenziato maggiore propensione a comportamenti problematici rispetto ai fratelli maggiori, dal 20 al 40% in più.

Secondogeniti più ribelli studio | ipotesi

I motivi di questi risultati, secondo gli studiosi, andrebbero ricercati nell’approccio educativo dei genitori. “I secondogeniti – si legge nello studio – tendono ad avere meno attenzioni materne rispetto ai fratelli maggiori. Pertanto, in aggiunta al fatto che i primogeniti godono di un’attenzione esclusiva fino all’arrivo del secondo nato, abbiamo scoperto che l’arrivo di quest’ultimo potenzialmente può estendere l’investimento dei genitori nella prima infanzia del primo”.

Aggiunge Joseph Doyle, uno dei ricercatori alla Npr: “I primogeniti hanno modelli di comportamento, che sono gli adulti. I secondi o i figli a venire poi hanno modelli che sono bambini piccoli leggermente irrazionali, i loro fratelli maggiori”.

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