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Regno Unito, il primo discorso del nuovo comandante delle forze armate: “Prepariamoci a un’eventuale guerra mondiale entro il 2027”

Credit: Roberto Catarinicchia / Unsplash

Per il generale Roland Walker, nei prossimi anni la Russia vorrà vendicarsi del sostegno occidentale all'Ucraina, la Cina intende riprendersi Taiwan e l'Iran vuole sviluppare l'atomica. "Insieme condividono armi e tecnologie ma per evitare la guerra bisogna ristabilire la deterrenza"

Di Andrea Lanzetta
Pubblicato il 24 Lug. 2024 alle 12:28

Il Regno Unito deve essere pronto a combattere una guerra – anche mondiale – entro tre anni (nel 2027). L’obiettivo è stato fissato ieri dal nuovo comandante delle forze armate britanniche, il Sir Roland Walker, nel suo primo discorso pubblico da quando è entrato in carica.

In questa occasione il generale ha lanciato l’allarme contro una serie di minacce in quello che ha definito un mondo “sempre più instabile”. La guerra, ha però affermato, non è inevitabile e le forze armate britanniche hanno avuto “giusto il tempo” per prepararsi ed evitare un conflitto. Tuttavia è indispensabile farsi trovare pronti in caso scoppiassero le ostilità.

Fondamentale per raggiungere questo obiettivo, ha affermato Walker, è raddoppiare la potenza combattiva dell’esercito entro il 2027 e triplicarla entro la fine del decennio. Il Regno Unito, ha sottolineato, rischia di trovarsi di fronte al pericolo di un “asse di sconvolgimenti”.

Tra le principali minacce che Londra dovrà affrontare nei prossimi anni, secondo il generale, c’è “una Russia infuriata”, che potrebbe cercare di vendicarsi dell’Occidente per il suo sostegno all’Ucraina, indipendentemente da chi vincerà la guerra.
“Non importa come finirà”, ha detto Walker. “Penso che la Russia ne uscirà probabilmente più debole oggettivamente – o in termini assoluti – ma ancora molto, molto pericolosa e desiderosa di una qualche forma di ritorsione per ciò che abbiamo fatto per aiutare l’Ucraina”.

La Cina, ha poi avvertito il generale britannico, è intenzionata a riconquistare Taiwan e l’Iran punterà probabilmente a dotarsi di armi nucleari nei prossimi anni. Le minacce rappresentate da Mosca, Pechino e Teheran, secondo Walker, potrebbero diventare particolarmente gravi nei prossimi tre anni, anche in considerazione del fatto che, dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, questi Paesi hanno creato una “relazione transazionale reciproca”, condividendo armi e tecnologie.

La strada verso la guerra però, ha sottolineato il generale, non è “inesorabile” se il Regno Unito riuscirà a rilanciare in modo credibile le proprie forze di terra per sostenere la sua strategia di deterrenza, volta a evitare il conflitto. Più che su nuovi fondi e truppe, Walker ha chiesto una rapida modernizzazione delle forze armate britanniche, concentrandosi in particolare sulle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la potenza di fuoco, piuttosto che sui numeri.

Attualmente, le forze armate britanniche contano poco più di 75mila militari, una forza definita dal generale come un “esercito di medie dimensioni”. L’obiettivo, secondo Walker, è che l’esercito sia in grado di distruggere un nemico tre volte più numeroso. Ma questo, ha aggiunto, significa sparare più velocemente e più lontano.

Il discorso del generale arriva a una settimana dall’avvio da parte del nuovo governo laburista del premier Keir Starmer di una revisione “radicale” del sistema della difesa per “dare una nuova visione” alle sfide che le forze armate devono affrontare.
In questo contesto, il neosegretario alla Difesa John Healey ha descritto l’attuale stato delle forze armate come “inconsistente”, affermando che “lo spreco negli appalti e il basso morale (delle truppe, ndr) non possono continuare”.

Secondo gli ultimi dati del ministero della Difesa di Londra citati dalla Bbc, ad aprile 2024, le forze regolari britanniche (esclusi dunque i reparti Gurkha e i volontari) contavano 75.325 militari, un dato in progressivo calo negli ultimi anni.

Il precedente governo conservatore del premier Rishi Sunak aveva ridotto da 82 mila a 72.500 l’obiettivo del personale militare da raggiungere entro il 2025. Il Regno Unito attualmente spende il 2,3 per cento del Pil per la difesa. Intanto il primo ministro Keir Starmer ha annunciato che la revisione del sistema di difesa punta a stabilire una “roadmap” che porti tale percentuale al 2,5 per cento, ma non ha fornito una tabella di marcia per rispettare tale obiettivo.

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