La crisi colpisce e il lusso si adegua, o in certi casi si verifica anche un’inversione di tendenza con il low cost che indica la strada.
È successo infatti che un semi sconosciuto ristorante di Hong Kong, “Ho Hung Kee”, abbia conquistato un posto nell’Olimpo della cucina mondiale aggiudicandosi una stella della prestigiosa Guida Michelin. Fin qui nulla di eccezionale se non fosse che in questa “cantina da the”, così vengono chiamate molte antiche locande dell’isola, si mangiano specialità del sud della Cina con soli 3,40 euro. Quindi il rapporto qualità prezzo ha consacrato “Ho Hung Kee” il ristorante stellato più economico al mondo, frequentato ogni giorno da clienti abituali e molti turisti, tutti disposti ad affrontare una lunga coda davanti alla porta pur di aggiudicarsi uno dei cinquanta ambitissimi posti del locale e poter mangiare i famosi involtini di gamberi o di maiale. Il ristorante, che si trova nell’affollata Causeway Bay, crocevia di culture, shopping e finanza, è molto spartano e condividere il tavolo con sconosciuti è la regola.
Dal giorno dell’incoronazione sulla Guida la fama della locanda è via via aumentata. Questo ha permesso alla proprietaria Patty Ho, nipote dei fondatori, di aprire un secondo ristorante in uno dei tanti centri commerciali che affollano l’isola di Hong Kong. Sarà un primo passo verso dei prezzi stellari? Patty Ho dice di no, staremo a vedere…
Ma se “Ho Hung Kee” è una stella per caso, c’è invece chi ha fatto dello slogan “prezzi contenuti e ingredienti poveri e reperibili ma cucinati con estrema maestria” il proprio marchio di fabbrica. Si tratta di Davide Oldani, chef milanese pluripremiato con il merito di aver democratizzato l’alta cucina, rendendola accessibile al vasto pubblico dei buongustai grazie a prezzi modici e ricette povere ma belle. Nel suo ristorante “D’O” alle porte di Milano a mezzogiorno si mangia con soli 11,50 euro. Il menù prevede primo, secondo e un calice di vino senza possibilità di scegliere.
Anche la chic e snob Parigi, regno dell’alta e sofisticata cucina francese dai prezzi inaccessibili ai più, grazie alla “nouvelle vague” di chef che hanno deciso di unire lo stellato con la brasserie della porta accanto, sta imboccando una nuova strada. Yves Camdeborde è un nome che è già un indirizzo nella ville Lumière, ovviamente in uno dei quartieri più alla moda, Saint Germain. Cosa mangiare in questo bistrot? Il croque monsieur, il migliore di tutti, che sostituisce il prosciutto con il salmone affumicato e viene accompagnato da un’insalata speciale. I venti tavoli disponibili a mezzogiorno sono occupati velocemente da turisti, uomini d’affari di passaggio e parigini che possono usufruire dell’ottimo menù a 9 euro. Attenzione, però, la sera si cambia musica…Disponibili solo dieci tavoli, necessaria la prenotazione con mesi di anticipo e un conto decisamente più salato…
Se poi volete concludere in bellezza con un dolce, a pochi passi dal re dei croque monsieur si trova quello dei macarons: Pierre Hermé. 1 euro e mezzo per una delle più grandi delizie di Francia vale la pena.
E se invece vi trovate in vacanza dalle parti di Mustique, Caraibi, ricordate che al Basil’s Bar con 20 dollari portate via un’aragosta alla griglia con contorno di banane fritte.
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