Cile, davvero tira un’altra aria. Se ne è reso conto nei giorni scorsi l’avvocato Alfonso Podlech Michaud, l’ex “fiscal militar” a Temuco ai tempi del golpe del 1973.
Era scampato a una condanna in Italia dove per lui accusato di omicidio dell’ex sacerdote Omar Venturelli la Prima Corte d’Assise nel luglio 2011 al momento della sentenza aveva optato per l’articolo 530 (la vecchia insufficienza di prove) pur ritenendolo colpevole di sequestro di persona, reato però ormai prescritto.
Podlech poche ore dopo l’assoluzione era corso in Cile e poi si era rifugiato a casa di un figlio a Villaricca, in una ricca magione di fronte a un bel laghetto del sud del paese, dedicandosi alla scrittura delle sue memorie.
Le memorie non gli avevano però impedito di chiedere mezzo milione di euro in risarcimento allo Stato italiano.
E ora ecco la doccia fredda. Podlech è stato arrestato, inutile il suo ricorso al locale tribunale del riesame, la corte d’appello ha deciso che resta dentro.
Dentro per paradosso significa il reggimento Tucapel, struttura in cui si è dissolto nel nulla il “desaparecido” Omar Venturelli.
Ora Podlech deve rispondere di un altro misfatto di quell’autunno del ’73, l’uccisione in carcere di sette detenuti, sette comunisti accusati con un falso di aver tentato di svaligiare in carcere l’armeria della santabarbara, insomma il Polvorin.
I loro nomi?Alberto Molina Ruiz, Amador Montero Mosquera, Pedro Mardones Jofré, Juan Ruiz Mancilla, Juan Chávez Rivas, Carlos Aillañir Huenchual e Víctor Valenzuela Velásquez,
Uccisi con una montatura da Podlech e da altri 24 golpisti, tutti ora agli arresti come lui. Questa l’accusa.
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