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Palla al centro contro la Sharia

Si è disputato in Sudan il primo incontro di calcio femminile

Di Mauro Annarumma
Pubblicato il 1 Lug. 2014 alle 10:44

Un Paese ricco di contraddizioni, così lo abbiamo definito in questo blog. Il Sudan, dopo il drammatico caso di Meriam, la donna cristiana costretta a partorire in carcere dopo la sentenza di condanna a morte per apostasia, poi liberata in seguito alla mobilitazione internazionale, ora regala una vittoria tutta al femminile sulla stessa Sharia che è base della propria legislazione.

Era il 1990 quando Omar Hassan al Bashir, a un anno dal colpo di stato, decretò il divieto della partecipazione delle donne a competizioni sportive, in quanto ritenuta contro i principi dello Stato islamico.

Giovedì scorso, invece, l’Hashim Deifallah Sports Hall di Khartoum ha ospitato il primo incontro di calcio femminile dell’era Bashir davanti a un ampio pubblico di diplomatici e supporters. 

Le due squadre “Red” e “Green”, sono state create e allenate da Mita Michiteru, giapponese, presso il centro Comboniano della capitale. Il ” Women’s Challenge Team” annovera 52 giovani atlete. 

Sotto l’egida del Sudan Football Association, la squadra femminile inizierà, a quanto pare, il percorso per competere anche a livello internazionale. 

Sebbene nel resto della città si discuta sulla necessità di far giocare le squadre femminili a porte chiuse o davanti a un pubblico solo femminile, questa volta, il calcio sudanese ha davvero regalato una grande emozione. 

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