Barack Obama in questi giorni è in tour in Medio Oriente. Prima tappa, in questi giorni, Israele. Ha incontrato politici, religiosi e popolazione ed è anche andato in Cisgiordania, compiendo così la sua prima visita da Presidente a Ramallah.
La linea era chiara: cautela con Abu Mazen e distacco e pragmatismo con Bibi Netanyahu (i rapporti, come ci ricorda Michele Barbero qui su TPI, non sono rosei tra i due). Al contrario, si è scatenato –come da copione– con i giovani. In un incontro a Gerusalemme ieri Obama ha dato il meglio di sè, cercando di infondere idee forti e nuove tra gli israeliani del futuro.
La dialettica era quella delle grandi occasioni, così come l’attenzione della stampa, che nei giorni precedenti all’evento aveva già profetizzato un discorso “storico”. “Storico” forse è un aggettivo troppo forte, ma sicuramente qualche fuoco d’artificio è stato lanciato. Con tanto di contestazioni, gestiste invidiabilmente dal Presidente americano (provate ad immaginare qualsiasi altro politico in quella situazione).
Ecco perchè abbiamo deciso di riassumervi i 5 momenti migliori, tra citazioni, critiche e grandi risposte.
1— «…E oggi vedo lo stesso spirito in voi giovani (applausi). Credo che voi plasmerete il nostro futuro! Perchè dati i legami che esistono tra i nostri Paesi, credo che il vostro futuro sia collegato al nostro (le contestazioni di un piccolo gruppo di persone, che vengono a loro volta contestate dagli altri partecipanti) …No, no. Questo è parte del vivace dibattito di cui abbiamo appena parlato, va bene (applausi, standing ovation). Vedete, devo dirvi in realtà che abbiamo organizzato questa cosa per farmi sentire a casa. Non mi sarei sentito a mio agio se non avessi ricevuto almeno una contestazione!» (il video di questo momento lo trovate qui sopra o a questo link)
2— «Anche il diritto dei Palestinesi all’autodeterminazione e alla giustizia deve essere riconosciuto. Provate a mettervi nei loro panni, provate a guardare il mondo con i loro occhi»
3— «Data il malumore della comunità internazionale nei confronti di questo conflitto, Israele deve opporsi alla tendenza dell’isolamento. E vista il progresso continuo della tecnologia, l’unico vero modo per proteggere gli Israeliani nel lungo periodo è l’assenza della guerra. Nessun muro è alto abbastanza e nessun Iron Dome (il nuovo scudo antirazzo, ndr) è forte o perfetto abbastanza per fermare un nemico intenzionato a causare danni.»
4— «.. E non c’è dubbio alcuno: quelli che aderiscono ad un’ideologia che vuole negare il diritto all’esistenza di Israele, dovrebbero altresì rifiutare l’esistenza della terra e del cielo al di sotto e sopra di loro. Perchè Israele non andrà da nessun’altra parte.»
5— «Oggi, mentre viviamo il crepuscolo della generazione fondatrice di Israele, voi –giovani israeliani– dovete rivendicare il suo futuro. Sta a voi scrivere il prossimo capitolo della storia di questa grande nazione.»
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