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Meno male che la Turchia c’è

La Bonino non ha fatto abbastanza per la Siria, meglio rispettare chi si impegna a farla a pezzi!

Di Susan Dabbous
Pubblicato il 23 Feb. 2014 alle 16:16

La recente rimozione del ministro degli Esteri Emma Bonino ha sollecitato diverse riflessioni anche su quel che non ha fatto per la Siria nei suoi 10 mesi di governo.

Il mio stupore davanti a certe critiche è stato totale. Qualcuno deve aver nascosto la bacchetta magica ad Emma, perché in ordine avrebbe dovuto 1) favorire l’intervento militare di settembre 2013 in Siria nonostante il voto negativo del parlamento britannico e il parere negativo della Casa Bianca. 2) dichiarare il colpevole dell’utilizzo delle armi chimiche in Siria come se fosse in loco a verificare mentre era in corso un’indagine dell’Onu. 3) Per alcuni siriani si è dimostrata troppo aperta nei confronti del nemico storico della Siria, l’Iran. Peccato solo che la sua attenzione verso la violazione dei diritti umani in quel paese precede forse la nascita stessa di chi la critica. Migliorare il rispetto dei diritti umani nelle dittature è un processo che passa attraverso i tntativi di apertura (vedi quel che è stato fatto per le donne (legge contro mutilazioni genitali- in Egitto) e non chiusura.

Detto questo non sto difendendo politicamente la Bonino, non nascondo una stima personale, ma non voto i Radicali di cui condivido alcune battaglie mentre non ne condivido altre. A scanso si equivoci va ricordato forse che la filosofia della non violenza dei Radicali e della Bonino, ma credo sia arcinoto, va ben oltre il pacifismo.

Ad ogni modo, non so perché, questo puntare il dito contro un ministro di un Paese che sul piano internazionale (in ambito geopolitico e militare) non conta nulla, ha sollecitato dentro di me una serie infinite di critiche (in particolare alla Turchia) che avevo da tempo e che erano rimaste nel cassetto.

Premesso che non sono un analista e che non leggo frequentemente “Foreign Policy” per sparare un paio di frasi d’effetto ed impressionare la gente. Sì insomma premesso tutto questo. Io un paio di cose che ho visto coi miei occhi le vorrei dire.

1) Il governo turco manovra i membri dell’opposizione siriana come burattini di marzapane, idem per quanto riguarda i leader dell’esercito Siriano libero. Salim Idris è uomo più allineato ad Ankara, per questo sostituito a Riad al Asaad, defenestrato, gambizzato (un uomo il cui fato si è particolarmente accanito dopo essere entrato nelle antipatie turche). I metodi diplomatici dei turchi sono questi: arrivano ai summit impongono i loro i nomi e la discussione finisce.

2) Come funziona l’autogestione nei campi profughi siriani in Turchia? parliamo di mezzo milione di persone. Il governo turco composto da un partito di ispirazione islamica, affida ai capetti dei Fratelli musulmani (siriani) la gestione interna dei campi, con consigli di rappresentanza che funzionano come parlamentini. Non ne faccio una questione politica, non mi importa dei partiti, è solo che padri di famiglia mi hanno detto che erano state nominate maestre senza titoli di studio e che insegnavano ai bambini errori di ortografia. Per come la vedo io la questione siriana, questo è molto più grave delle competizioni politiche tra adulti … Sempre nel campo dell’istruzione stanno permettendo il proselitismo religioso e la propaganda politica sui piccoli siriani. Stanno rovinando una generazione intera ..

3) Se avessero combattuto con la stessa energia l’esercito di Assad come massacrano i curdi a quest’ora la guerra sarebbe bella che finita. Non mi si venga a dire che la Turchia fa parte della Nato e che non può fare guerre bilaterali, perché quando deve fare “pulizia” invade Iraq e Siria per fare fuori qualche pericoloso terrorista curdo (uccidendo qualche povero sfigato che passava da quelle parti, ma questo fa parte del rischio calcolato

4) Alimentare la guerriglia per me è un crimine contro l’umanità, è quello che stanno facendo non solo i turchi ma Qatar, Arabia Saudita e Kuwait… c’è sempre nuova carne da macello da mandare in prima linea mentre i finanziatori dei mujahedin sono negli alberghi a 5 stelle con narghilè ed escort russe (sicuramente ferventi attiviste anti Putin).

5) Ops, ci sono i terroristi islamici in Siria, decine di migliaia di mujahedin, volano con Turkish e Pegasus, dormono negli alberghi di Antakya e Gazientep, comprano sim turche… chissà da dove entrano?

Detto ciò il mio giudizio sulla Turchia non si limita a questi elementi negativi perché complessivamente sta accogliendo mezzo milione di profughi siriani e provvedendo materialmente a molte delle loro esigenze. La politica estera turca è oggetto di analisi profonde, vista la sua nuova dottrina neo-ottomana. La Turchia è un Paese gigantesco, la cui crescita economica degli ultimi 10 anni ha aumentato considerevolmente la “domanda di democrazia”. È un paese complesso che non voglio ridurre a queste quattro righe, ma riguardo la Siria, non me la sento di dire che sono tutte rose e fiori.

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