Marhaban…ovvero benvenuti.
Con questa espressione si inaugura questo blog, uno spazio che si propone di tenere aperta una finestra su piazza Tahrir, il centro nevralgico del Cairo, l’arena nella quale, 25 mesi fa, una generazione di rivoluzionari è riuscita a fare uscire di scena quelli che molti pensavano fosse l’intramontabile faraone, Hosni Mubarak.
Erano anni che questi giovani cercavano di rovesciare il regime, ma i tempi non sembravano essere maturi. Eppure loro non hanno mai smesso di sognare e di lottare. A questi giovani, quelli che in Italia erano invisibili o sembravano inesistenti e addormentati, ho dedicato il mio primo libro, I ragazzi di Piazza Tahrir.
Da qui e nato questo blog, uno spazio virtuale nel quale l’occhio di bue che ha seguito la genesi e l’evoluzione di questa generazione continuerà a seguire i loro movimenti, in questo duro processo di transizione. Il raìs ha fatto le valigie ed è ora a fare i conti con la giustizia. La storia pero’ non e’ ancora finita.
Al Cairo gli irriducibili lo ripeteno almeno a pranzo, colazione e cene. Al-thawra mustamirra, la rivoluzione continua, anche ora che il popolo egiziano ha eletto un parlamento a maggioranza islamista e scelto il successore del vecchio dittatore tra le file della Fratellanza Musulmana. Dal 24 giugno scorso Mohammed Mursi e’ il nuovo presidente egiziano, i militari hanno trasferito il potere alla sua amminstrazione e tutto dovrebbe filare liscio.
Non e’ cosi’. La transizione e’ ancora in piena e in questo spazio monitoreremo questo processo. Terremo aperto gli occhi, continuando a riservare particolare attenzione a questi giovani assetati di giustizia che hanno insegnato quanto valgno libertà e democrazia.
Sarà un bel viaggio, insha’llah!