Pochissime persone hanno capito l’Italia e la politica italiana come Niccolò Machiavelli. E ancor meno son quelli che l’hanno amata come lui. Nonostante sia citato (spesso a sproposito: non ha mai scritto o pensato che il fine giustificasse i mezzi) per minimizzare le più meschine nefandezze, e il suo nome sia divenuto sinonimo di intrigo e scaltrezza insidiosa, il “Segretario fiorentino” fu uomo saggio, onesto e ansioso di vedere la sua amata penisola in buone mani.
Guardando nell’abisso della politica, Machiavelli evitò che esso guardasse dentro di lui, riuscendo a sposare la forza dei suoi principi con la consapevolezza che la politica può essere sì nobile, ma anche ignobile, feroce, sleale.
E’ questa retta lucidità che ha indotto Maurizio Viroli a proporre Machiavelli come consigliere ideale per il cittadino elettore – ma non solo elettore- nell’Italia di oggi. “Scegliere il principe (i consigli di Machiavelli al cittadino elettore)”, pubblicato da Laterza, è un libello agile, che si legge d’un fiato ma si ricorda a lungo. Viroli passa al setaccio l’opera completa di Machiavelli e ce ne offre le perle più preziose, commentandole opportunamente. Sperando che il cittadino accorto ne tenga conto nelle sue scelte.
Si scopre così che il pensatore fiorentino aveva capito l’Italia di oggi come e meglio di quella di ieri. Già nel Cinquecento metteva in guardia dalle stesse magagne che appestano la politica del Bel Paese da almeno un ventennio.
Facciamo la conoscenza con Luca Pitti, bieco signorotto toscano che si accattivò i favori del popolo a suon di promesse esagerate ed elargizioni; leggiamo le parole di condanna per gli “adulatori, delli quali le corti sono piene” fin troppo simili ai tanti yes men che popolano le nostre istituzioni; impariamo a diffidare dei potenti che mostrano insofferenza nei confronti dei limiti costituzionali e della magistratura , uniche garanzie della libertà democratica.
La critica al sistema di potere berlusconiano è esplicita, ma non mancano staffilate a demagoghi e populisti di ogni colore. E ancora una volta si ha l’impressione che in Italia non ci sia mai nulla di nuovo sotto il sole. E che i suggerimenti di Machiavelli, ora come allora, siano condannati a rimanere inascoltati.
A cura di Gian Maria Volpicelli
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