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La rivolta del web: l’italiana Hacking Team sotto attacco

Forniva sistemi di spionaggio in rete anche al governo del Sudan, ma ora è sotto attacco

Di Mauro Annarumma
Pubblicato il 6 Lug. 2015 alle 09:24

Hacking Team è una società italiana con sede a Milano, specializzata in forniture a governi ed enti di tutto il mondo per il controllo remoto delle comunicazioni via internet, gps, radio e telefonia. 

Nelle ultime ore è stata oggetto di un attacco informatico che ha portato alla luce oltre 400 gb di documenti, comunicazioni email, codici sorgente della società e dei rappresentanti governativi di tutto il mondo, tra cui Russia, Egitto, Arabia Saudita, Italia.

Nel 2012, secondo il carteggio emerso, avrebbe fornito al governo sudanese un “Remote Control System” per un valore commerciale di 480.000 euro, nonostante la società avesse negato qualsiasi rapporto con il servizio di Intelligence del Paese, da oltre 10 anni sotto i riflettori delle Nazioni Unite e delle ONG per ripetute violazioni dei diritti umani in Darfur e Kordofan.

Il software, come si legge dal sito della società, è in grado di decriptare, raccogliere dati rilevanti di ogni dispositivo elettronico, come email e messaggi sms. È inoltre in grado di intercettare e registrare chiamate vocali, chiavi di ricerca via browser e hardware, coordinate gps, può attivare telecamere e microfoni da remoto e registrare i click della tastiera, in maniera invisibile.

Per questo l’Hacking Team è stata inserita da Reportes Senza Frontiere nella lista dei nemici di Internet.  

L’azienda si difende, dichiarando che i software e i tools prodotti hanno finalità di pubblica sicurezza e vengono progettati primariamente per operazioni di controllo e lotta della criminalità e del terrorismo. 

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